La vicenda ha avuto inizio nell’estate del 2016 allorquando il predetto imprenditore, trovandosi in momentanea difficoltà economica, si rivolgeva ad uno dei destinatari della misura custodiale il quale, a fronte di un prestito richiesto di 10.000,00 Euro, pretendeva la restituzione mensile di 1.500,00 euro, applicando tassi di interesse altamente usurari. Lo stesso imprenditore, alcuni mesi dopo, al fine di onorare il debito contratto si rivolgeva ad altro soggetto, anch’esso destinatario della misura della custodia in carcere, che a sua volta, a fronte di un prestito di 20.000 Euro, ne pretendeva — a titolo di interessi — il pagamento mensile anticipato di 6.000,00 Euro. La vittima, non potendo più soddisfarei debiti contratti e fortemente intimorito dalle pressioni e dalle minacce continue – rivolte dal seguente tenore “… ti prendiamo….ti portiamo a Scampia (Napoli) e ti tagliamo a pezzi..”- decideva di rivolgersi ai Carabinieri di Alba Adriatica che su delega della Procura di Teramo sviluppava le relative indigini.
La vicenda risulta particolarmente significativa dei metodi utilizzati da esponenti della criminalità che reinvestono i proventi illeciti effettuando anche attività di usura verso imprenditori in difficoltà economica per poi operare minacce per costringerli a versare le somme richieste, fenomeno in crescita nella provincia di Teramo per le note difficoltà in cui versa questo Territorio.