Roseto set del film “Io, Braga e il Violoncello”

Un documentario sulla vita di Gaetano Braga, violoncellista e compositore abruzzese.
A 107 anni dalla morte del maestro Braga, (Giulianova, 1829 – Milano, 1907), un giovane discendente viene a conoscenza di una leggenda tramandata da generazioni nella sua famiglia; secondo questa storia, Gaetano Braga avrebbe lasciato in eredità un contributo economico per quel discendente che avesse desiderato accostarsi al violoncello.
Giuliano Braga, regista del documentario e discendente diretto dell’artista, convinto di avere gli stessi codici genetici del suo avo, intraprenderà un viaggio per apprendere il violoncello ed evocare il Maestro, toccando varie città d’Italia, tra cui Napoli, Milano, Roma, Giulianova, Teramo e Roseto degli Abruzzi.
In particolare, in Abruzzo il regista si concentrerà nell’esplorare l’infanzia di Gaetano Braga e i racconti che l’illustre violoncellista trascriveva nelle sue memorie, relativamente all’identità del suo luogo d’origine.
Dopo Città di Castello, Napoli, Milano e Teramo sono continuate le riprese del docu-film nella città teramana di Giulianova, ripresa dalle finestre della casa natale e narrata con le parole del Maestro.
Poi Palazzo Bindi, residenza di uno dei più grandi estimatori e amici di Braga, Vincenzo Bindi, ha ospitato l’intervista al Maestro Antonio Piovano, pianista, direttore d’orchestra e musicologo degli artisti abruzzesi.
Successivamente Roseto degli Abruzzi e Montepagano è stato il giornalista Luciano Di Giulio, collezionista, di livello mondiale, del maestro Gaetano Braga, ad essere intervistato dalla troupe che sta girando il film documentario, dal titolo “Io, Braga e il Violoncello”.
“L’idea di realizzare questo documentario – dichiara il regista – nasce dai miei ricordi d’infanzia, quando mio padre mi raccontava delle gesta quasi mitiche di questo musicista, mi hanno convinto a realizzare questa storia.
Si tratta di un documentario che non solo vuole ripercorrere la vita del Maestro Braga, ma intende far riflettere sulla spietatezza del tempo, che con le sue sabbie ricopre ogni cosa, e sulla necessità di mantenere viva la nostra storia e le nostre tradizioni, celebrando quelle persone che hanno dedicato la propria arte, i propri studi e la propria vita per mantenerla viva”.
A Roseto degli Abruzzi gli esterni sono stati girati nella residenza vi Villa Paris, dove al regista durante il colloquio sono stati mostrati reperti storici dell’800 tutti riguardanti il violoncellista giuliese, nato nel 1829, che lo ricordiamo aveva la mamma nata a Montepagano.
Appena il documentario sarà concluso una serata sarà programmata a Roseto degli Abruzzi, per la proiezione del film della durata di circa un’ora e sarà l’occasione per parlare di una grande musicista abruzzese che valorizza l’intera provincia di Teramo, coinvolgendo principalmente le città di Giulianova e Roseto degli Abruzzi.