Teramo, Welcome Days per il progetto Rep-Eat

L’Università di Teramo continua a collezionare piccoli primati: prima in Europa ad avere avuto finanziato per 2 milioni e 500 mila euro dalla Commissione Europea un progetto Horizon 2020 MSCA COFUND, il progetto Rep-Eat, lunedì 3 e martedì 4 aprile prossimi saranno già accolti 12 giovani ricercatori stranieri che si occuperanno di sviluppare la ricerca più avanzata sulle tecnologie agroalimentari, sul benessere e la riproduzione umana e animale, sul rapporto tra cibo e salute e sul rapporto tra il settore agroalimentare e le nuove frontiere del design, dell’innovazione e della nutrizione umana.
Ad accoglierli lunedì 3 aprile saranno il rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico, Vincenzo Rivera, dell’Autorità di Gestione del Fondo Sociale Europeo che cofinanzia quanto attivato dai fondi di Horizon 2020 e Barbara Barboni, delegata del Rettore per la Ricerca e la progettazione scientifica, che del progetto REPEAT è il Coordinatore Europeo.
A seguire verranno presentati i candidati selezionati. Si tratta di Rodrigo Gonzales Ortega dalla Spagna, di José Daniel Rojas Tizòn sempre dalla Spagna, di Juliana Simões dal Portogallo, di Paraskevi Prasinou dalla Grecia, di Shafaq Asif dal Pakistan, di Elizabeta Zaplatic dalla Croazia, di Natalia Garcia Gonzalez dalla Spagna, di Kamal Niaz dal Pakistan, di Sandra Bermúdez Sánchez dalla Spagna, di Maihemuti MIJITI dalla Cina, di Mislav Majnarić dalla Croazia e di Yosra Ressaissi dalla Tunisia.
Sono ricercatori nelle prime fasi del loro percorso professionale di ricerca che hanno superato una selezione serratissima ‒ quasi 300 candidature pervenute da tutto il mondo ‒ e hanno un curriculum di primo piano.
I Welcome Days saranno per loro l’occasione di conoscere il sistema universitario di Teramo e di L’Aquila, che coordina due dei dodici percorsi di ricerca, e di attivare le prime relazioni anche con i circa 40 partner esterni che sul piano accademico, industriale, nazionale e internazionale supporteranno le loro attività di ricerca, attivando nel concreto una nuova generazione di programmi di dottorato innovativi a carattere industriale, anche in base alle recenti indicazioni del MIUR.

Basket Roseto, intervista con Nicola Mei

Uno dei più bei complimenti rivolti alla Visitroseto di quest’anno è quello di essere una squadra molto ‘rosetana’: perchè dà tutto quello che ha sul campo, perchè non risparmia mai uno sforzo o una goccia di sudore, perchè è riuscita a creare un feeling speciale con la propria gente. L’emblema di tutto questo è probabilmente Nicola Mei, che da toscano purosangue incarna al meglio queste caratteristiche ed è saputo entrare subito nel cuore dei tifosi biancazzurri: deputato a spaccare le partite uscendo dalla panchina, il suo contributo quest’anno non è mai mancato, che si tratti di segnare una tripla da otto metri, incollarsi all’avversario più pericoloso o trascinare compagni e pubblico con la sua infinita energia.
Tra i leader emotivi del gruppo fin dagli albori di questa stagione, la sua carica e positività hanno contagiato un po’ tutti, ed i risultati sono evidenti: oggi lo conosciamo un po’ meglio, cercando di scoprire com’è nato questo legame così speciale con Roseto oltre alle sue tante passioni extra-cestistiche, e le persone che più lo aiutano quotidianamente a tirare fuori il meglio di se stesso. Buona lettura!

Hai stretto fin da subito un legame speciale con i tifosi biancazzurri, di cui sei un vero e proprio beniamino: com’è nato questo grande feeling con la piazza?
Mi sono sempre trovato bene in tutti i posti dove ho giocato, anche perché sono una persona a cui piace socializzare e ‘vivere’ il luogo in cui si trova, ma qui a Roseto c’è indubbiamente qualcosa di speciale. La gente ti dà una spinta in più, giocare al PalaMaggetti è uno spettacolo: ogni giocatore di pallacanestro desidera giocare con un pubblico così, e soprattutto quando le cose vanno bene questo rende tutto più facile ed entusiasmante.
Ora tutto sembra semplice, ma questa stagione era iniziata con ben altri presupposti. Tu però sei stato uno di quelli che ci ha sempre creduto, trascinando il gruppo anche in quei momenti di difficoltà …
Credo molto nel lavoro quotidiano, che alla lunga solitamente paga: in questo caso è stato così. All’inizio ho cercato di sdrammatizzare, anche se un po’ di preoccupazione c’era: d’altronde questo è il nostro lavoro, e soprattutto per me che lo prendo molto a cuore (forse persino troppo) è inevitabile pensarci. Dopo il torneo di Campli onestamente ero un po’ sconfortato, anche se non dobbiamo dimenticarci che in preseason eravamo tutta un’altra squadra, senza due giocatori e cambiandone un altro. Però ho cercato di infondere sempre positività, sopperendo con un sorriso a qualche faccia triste: ‘Vedrete che le cose arriveranno’ era il messaggio che cercavo di trasmettere. E alla fine sono arrivate …  All’esordio di Verona eravamo oggettivamente indietro rispetto alle altre, ma quella bellissima vittoria ci ha dato una grande spinta di entusiasmo: poi siamo stati bravi tutti, giocatori, allenatore, staff e società nel continuare a lavorare duro, senza montarci la testa, credendo sempre in noi stessi e trasformando questa energia in consapevolezza dei nostri mezzi.
Uscendo dalla panchina riesci sempre a dare una scossa alla squadra, sia in attacco che a livello difensivo e di intensità: come ti trovi nella veste di sesto uomo?
Solitamente ero abituato a partire in quintetto, a parte gli anni di Serie A che probabilmente mi sono serviti proprio ad avere la giusta maturità e farmi sempre trovare pronto. Qui ovviamente ho un ruolo diverso e più importante, in cui sono chiamato a produrre sempre qualcosa: inizialmente non è stato facilissimo adattarsi, più che altro perché sono uno che sente molto la partita, e dopo il riscaldamento con l’adrenalina a mille vorrebbe subito scendere in campo. Allo stesso tempo però, quei minuti iniziali di panchina mi servono a ‘studiare la partita’, e capire di cosa ha bisogno la squadra: con il tempo è un ruolo in cui mi sono calato sempre di più.
Quanta differenza c’è tra questa Visitroseto.it e le ‘grandi’ del campionato?
La principale sono le ambizioni: rispetto a noi, queste società sono partite con budget diversi ed il chiaro obiettivo di una stagione al vertice. Non sempre basta, anzi: tante squadre che hanno speso più di noi sono indietro in classifica, perché poi è il campo a parlare e non la carta. Però le big del girone sono abituate a lottare per i primissimi posti, ed a costruire squadre di questo livello: non credo sia un caso che Treviso, tanto per citarne una, ogni anno si trovi in quelle posizioni. Noi abbiamo certamente meno pressione ma continueremo a sfidare tutti a viso aperto, come sempre fatto quest’anno, ed alla fine vedremo dove saremo arrivati.
Riavvolgendo il nastro della tua carriera, non sei mai rimasto due anni di fila nella stessa squadra: Roseto potrebbe essere la prima eccezione?
Il motivo è dovuto a un insieme di situazioni: a volte le società hanno avuto dei problemi, mentre soprattutto a inizio carriera il fatto di aver subito due gravi infortuni purtroppo ha pesato, altre ancora sono stato io a voler cambiare. Qui sto benissimo: mi piace il posto, l’ambiente e come si lavora, per chi come me ama la pallacanestro c’è pane per i propri denti. Però il mio futuro è la partita di Jesi, a tutto il resto si penserà a tempo debito!
Hai militato per due stagioni in Serie A: quanta differenza c’è tra i due campionati, ed è un tuo obiettivo tornarci o preferisci essere maggiormente protagonista al piano di sotto?
Le differenze ci sono, soprattutto a livello di fisicità e cura dei dettagli: un ulteriore step in questo senso l’ho notato poi giocando l’Eurocup con Varese. E’ altrettanto vero che molti giocatori hanno fatto meglio in una categoria superiore, piuttosto che quando sono scesi: in generale, tutti ambiscono sempre al massimo e quindi mi piacerebbe tornarci, ma a condizione di avere un ruolo definito e sentirmi importante all’interno di quella squadra, che per un giocatore è l’aspetto basilare prima ancora della categoria in cui si milita. Per questo, onestamente non ci penso molto.
Fuori dal campo, una delle tue grandi passioni è legata ai cani.
Me l’ha trasmessa mio nonno: da piccolo quando andavo a giocare da lui ce n’era uno di nome Pippo, che adoravo: così l’ho sempre chiesto a mia mamma senza successo, più che altro perché si rendeva conto che grande impegno sia tenerne uno. Quando poi sono diventato indipendente e responsabile è arrivato Elio, ormai una parte integrante della mia vita, e lei mi aiuta nei momenti in cui non riesco a badargli, ad esempio nella fase di preparazione al campionato: è diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia!
Anche la fotografia occupa molto del tuo tempo libero …
Ho sempre avuto questa grande passione per la fotografia, in tutte le sue sfaccettature: scattare, guardare, condividere. Frequentando vari corsi è aumentata sempre di più: adoro fotografare ed interagire con le persone, provando a trasmetter loro quello che vedo io negli scatti.
Quest’anno hai trovato anche l’amore, grazie alla tua fidanzata Gea: quanto è cambiata la tua vita con questo rapporto?
E’ stata una cosa tanto bella quanto sorprendente, anche per com’è nata. La sua presenza per me è davvero fondamentale, soprattutto in quei normali momenti in cui sei un po’ giù ed hai bisogno di una persona che ti stia accanto: prima di conoscerla li affrontavo da solo, ora c’è lei che sa darmi una parola di conforto e magari anche bacchettarmi se ce n’è il bisogno. In lei vedo una parte di me, mi ha regalato tantissima stabilità ed ogni giorno contribuisce a rendermi più sereno: sono dell’idea che le cose buone portino altre cose buone, e lei me ne ha regalate e continua a regalarmene moltissime.
Un pregio ed un difetto che ti riconosci?
La testardaggine, che può essere inquadrata in entrambe le maniere: finchè non sbatto la testa su qualcosa, anche sapendo che è sbagliata devo farla in prima persona. Spesso non mi fido degli altri e magari quando lo faccio sbaglio, ma allo stesso tempo se voglio davvero una cosa sono capace di smuovere anche le montagne: quando dopo il secondo crociato rotto mi dissero che avrei dovuto giocare a basket solo per passione continuando a studiare non ne ho voluto sapere, e l’anno dopo mi convocarono nella Nazionale Sperimentale. In questo caso, quindi, la mia testardaggine ha avuto un risvolto molto positivo.
In ogni posto dove sei stato avrai stretto legami forti a livello umano, che sono proseguiti anche dopo averlo lasciato: della tua esperienza qui a Roseto chi porterai sempre nel tuo cuore?
A livello di squadra, e non è una frase fatta, davvero tutti. Noi da agosto ci troviamo tutti i giorni insieme a colazione, pranzo, allenamento, cena: si diventa davvero una famiglia. Come ovvio che sia durante un anno qualche discussione può nascere, ma posso davvero garantire che esiste un feeling speciale fra tutto il gruppo: cerco di prendere il meglio da ogni persona, con ognuna ovviamente ci sono interessi o argomenti diversi da condividere ed è anche questo il bello, ma sono tutti ragazzi d’oro. Americani ovviamente compresi: sotto questo punto di vista siamo stati anche fortunati perché hanno un’educazione ed impostazione di  un certo livello, e poi siamo stati bravi noi (intesi anche come società e città) nell’accoglierli ed integrarli al meglio. A livello di empatia non c’è alcuna differenza tra loro e noi italiani, ed anche in questo l’essere sempre a pranzo e cena insieme ha dato una grande mano nel creare un ambiente così familiare.
Anche fuori dal gruppo-squadra però hai conosciuto persone importanti.
Sì, a cominciare da Antonio ‘Lu Boja’ che al di là dei modi apparentemente scorbutici è una persona dal cuore enorme come mi ha dimostrato tante volte. All’inizio avevo legato con ‘SuperMario’ che però da diversi mesi è sparito, ed ovviamente Berardo Quatraccioni che è un’altra persona vera a cui voglio molto bene: in generale, è bello vedere come qui le persone con cui ti rapporti quotidianamente riescano a darti così tanto a livello umano.
Cosa ti piace più di Roseto intesa come posto?
L’attaccamento alla pallacanestro è bellissimo, anche se poi in questi casi c’è il rovescio della medaglia di avere 4000 allenatori, 4000 giocatori, 4000 procuratori e tutti sanno tutto di tutti: ma fa parte del gioco, e va benissimo così. E’ un paese sul mare dove si sta benissimo, in tutto e per tutto: quando c’è una bella giornata basta fare una passeggiata per ricaricare le pile e godersi lo spettacolo. Probabilmente potrebbe essere valorizzata di più a livello turistico, anche se d’Estate è già molto frequentata: il potenziale però è ancora più ampio, e questo discorso vale un po’ per tutto l’Abruzzo.
A proposito di luoghi e viaggi, il posto più bello che hai visitato e quello dove passerai le prossime vacanze estive.
Quello che mi ha colpito più è il Marocco: hanno colori, tradizioni e profumi molto particolari. Tornando anche all’aspetto fotografico spesso si pensa a un odore che ti ricorda un’immagine, e viceversa: in questo caso è stato davvero così. Per quanto riguarda quest’estate, con Gea stiamo ancora decidendo: Thailandia, Cuba e Brasile sono alcune delle opzioni, ma spero di doverci pensare il più tardi possibile perché il mio unico vero pensiero ora è quello di finire nel migliore dei modi questa stagione così speciale!

Teramo, LSU sulle strade e nelle scuole

La Provincia di Teramo, ha approvato un progetto di utilità sociale che riguarderà venti lavoratori socialmente utili già in servizio per venti ore settimanali e che attraverso una integrazione salariale saranno impiegati a tempo pieno.
Di questi, 18 saranno impiegati nella manutenzione delle strade e delle scuole (2 lavoreranno negli uffici amministrativi) per tutto il 2017 e comunque fino al termine del periodo di mobilità.
“Una decisione di questa amministrazione che ha fortemente chiara e prioritaria l’importanza di tornare a fare manutenzione sulle strade e nelle scuole – afferma il presidente Di Sabatino – Dopo tanti anni rafforziamo il personale operaio di cui si sente tanto il bisogno visto che le nostre funzioni principali sono legate ai servizi tecnici”.

Ruzzo, personale al suo posto oppure da rivedere?

Ci arriva una nota del servizio Relazioni Industriali nella quale leggiamo che “si è tenuto, questa mattina, al tavolo delle Relazioni Industriali presieduto da Renzo Di Sabatino, un primo incontro di verifica sul tema riguardante il personale del Ruzzo alla presenza di OO.SS. territoriali di categoria, RSU e del Presidente Forlini e della componente del C.d A. Cognitti.
Le parti hanno convenuto di aggiornarsi, all’esito dell’acquisizione di ulteriori elementi tecnico-giuridici, per proseguire negli approfondimenti della vicenda”.

Arrestato 45enne di Morro d’Oro per spaccio di banconote false

Circa dieci giorni fa un uomo è entrato all’interno di un noto  bar di Giulianova Lido ove  ha acquistato  biglietti “gratta e vinci” pagando con banconote da 50 euro. Dopo alcuni minuti  l’individuo si è ripresentato al bancone acquistando nuovamente i tagliandi della fortuna pagando ancora con  banconote  da 50 euro, per un totale di 400 euro. Il titolare del bar a fine giornata si accorgeva suo malgrado della non autenticità delle banconote, sporgendo inevitabile  denuncia presso la locale stazione  Carabinieri.

Gli uomini dell’Arma, avendo già da tempo contezza circa la presenza in commercio di denaro falso, hanno iniziato accurate indagini raccogliendo indizi, testimonianze, nonchè restringendo la cerchia dei sospettati a poche persone. Ieri pomeriggio l’uomo, già individuato dai militari,  si è presentato nuovamente al bar pagando come sua abitudine con banconote false da 50 euro.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile insieme a quelli della Stazione, allertati dal titolare, che nel frattempo era stato opportunamente istruito su come comportarsi, sono intervenuti bloccando  R.S. 45enne di Morro D’Oro, celibe, autista di camion, con precedenti di polizia. Nel corso della perquisizione l’uomo è stato trovato in possesso di altre banconote false sempre del medesimo taglio, inoltre all’interno dell’autovettura i Carabinieri diretti dal Maresciallo Angelo Varletta hanno rinvenuto numerosissimi tagliandi gratta e vinci già “grattati”.

I Carabinieri, non soddisfatti, hanno proceduto anche ad una perquisizione domiciliare rinvenendo altre quattro banconote da 50 euro false e dieci grammi di “eroina”, tutto sottoposto a sequestro. Al termine degli accertamenti, R.S. è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello Stato previo concerto di monete falsificate e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio.

Roseto, sopralluoghi per individuare nuove rotatorie

Nella mattinata di oggi il sindaco e il suo vice hanno effettuato sopralluoghi con i tecnici dell’Anas sulle strade di pertinenza dell’ente.
I rappresentanti dell’amministrazione, con i tecnici, si sono recati in località Voltarrosto, per valutare la possibilità di realizzare una rotatoria sulla SS 150 (nella foto l’incrocio in prossimità dell’I.I.S Vincenzo Moretti).

Successivamente si sono diretti in altri punti critici della Strada statale 16, in corrispondenza di altri incroci,  per valutare la fattibilità tecnica di altre rotatorie.
“Si sta facendo di tutto – spiega in una nota il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici – con l’intento di fluidificare al massimo il traffico veicolare per eliminare, per quanto possibile, i semafori che spesso rendono lenta la viabilità e per rendere sicure le strade che portano a Roseto”.

Teramo, lo spettacolo “Ceneri…” ha chiuso il festival RED

Lo spettacolo “Ceneri …”, il viaggio a due voci nel sistema concentrazionario dell’economia nazista di e con Jörg Grünert e Cam Lecce, in scena ieri nel Teatro Spazio Electa ha chiuso in dolore e bellezza il Festival di Teatro Sperimentale RED.
Si tratta di uno spettacolo che da anni riempie le sale e i cuori degli spettatori, per “ricordare”, per demistificare il “negazionismo” storico, ma anche per far conoscere alle nuove generazioni il legame profondo tra economia, politica ed orrore. Gli artisti performer Cam Lecce e Jörg Grünert del Deposito Dei Segni, compagine internazionale che risiede in Abruzzo, hanno catalizzato l’attenzione del pubblico che è stato letteralmente trasportato nel cuore di uno degli aspetti ancora troppo poco raccontati e conosciuti della problematica nazifascista, ossia le sue matrici economiche e finanziarie che concorsero, insieme con l’ideologia nazifascista, alla pianificazione dello sfruttamento, schiavizzazione e uccisione di milioni di esseri umani producendo un profitto economico senza precedenti. La memoria diventa così una lente che mette a fuoco il presente, le dinamiche socio-economiche del nostro sistema globalizzato odierno. Il testo originale di CENERI è a cura dell’artista drammaturgo Jörg Grünert, autore anche della suggestiva installazione scenica.
“Il Festival RED che termina con Ceneri… il ciclo di quattro appuntamenti della sua prima edizione” commenta il Direttore Artistico Rolando Macrini “ha segnato un vero punto di partenza per una nuova vita del Teatro di ricerca a Teramo. In questo mese di appuntamenti serrati sono tantissimi gli apprezzamenti e gli stimoli che ci sono arrivati dagli spettatori ma anche dagli artisti che hanno visto in RED un potenziale molto interessante. La partecipazione attiva dell’Università con il Prof. Deriu coinvolto fin da subito nelle scelte artistiche e organizzative del Festival ci ha dato una marcia in più. Certo tutto si può migliorare e RED II edizione sarà ancora più ricco e sicuramente più inserito nel panorama culturale cittadino, perché la ricerca non sia più vista con diffidenza ma come una opportunità di crescita”.

Università, presentazione libro “Eusair”

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Sarà presentato venerdì 31 marzo 2017 alle ore 10.00 nella Sala delle lauree della Facoltà di Giurisprudenza il volume EUSAIR Strategy. Multilevel Governance and Territorial Cooperation.
Per l’occasione è stato organizzato il convegno dal titolo La governance multilivello nella strategia della regione adriatico ionica (EUSAIR): la politica di coesione territoriale tra sfide e opportunità.
Il volume è un lavoro a più mani a cura di Marina D’Orsogna, docente di Diritto amministrativo all’Università di Teramo, redatto da Loredana Giani, docente di Diritto amministrativo all’Università di L’Aquila, Gianmarco Cifaldi, docente di Sociologia generale all’Università di Chieti-Pescara e da sei docenti dell’Università di Teramo: Gino Scaccia (Diritto pubblico), Pietro Giorgio Tiscar (Microbiologia veterinaria), Enzo Di Salvatore (Diritto costituzionale), Pietro Gargiulo (Diritto internazionale), Adolfo Braga (Sociologia dei processi economici) e Andrea Ciccarelli (Statistica economica).
Dopo i saluti del rettore Luciano D’Amico, il volume sarà presentato da Marina D’Orsogna. Seguirà una tavola rotonda ‒ moderata da Francesco Cocco, segretario generale dell’Euroregione Adriatico Ionica ‒ alla quale parteciperanno Andrea Ciaffi, direttore del Dipartimento Affari Europei della Conferenza delle Regioni Italiane; Giovanni Di Stasi, ex presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa; Madlina Puka, direttrice generale dell’Agenzia di Sviluppo Regionale “Albania Sud”, Luigi Nigri, della Commissione Europea.
Concluderà i lavori Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo.
“Le macroregioni come nuove aree funzionali – si legge nella presentazione del volume ‒ sono gli strumenti attraverso cui l’Unione Europea sta cercando di raggiungere la coesione territoriale, così come previsto dal trattato sul funzionamento dell’Unione, recependo allo stesso tempo le sollecitazioni derivanti dalla globalizzazione. La prima strategia macroregionale (MRS) risale al 2009, mentre EUSAIR (quella relativa alla macroregione Adriatico Ionica) è stata approvata nel 2014. La strategia si focalizza sull’uso ottimale delle risorse finanziarie già disponibili, su una migliore attuazione della legislazione così come sull’utilizzo delle istituzioni esistenti, il tutto finalizzato allo sviluppo dei collegamenti con i Paesi extra-UE. L’obiettivo generale è quello di definire e attuare un piano operativo adriatico per la governance, per promuovere la cooperazione transfrontaliera, valorizzare le reti esistenti e rafforzare la capacità di pianificazione degli enti locali”.

Asl Teramo, assunti 91 operatori socio sanitari

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La Asl di Teramo dopo aver concluso le procedure del Concorso per l’assunzione di 56 operatori socio sanitari, avviato nel mese di gennaio 2016, è stata autorizzata dalla Regione Abruzzo ad assumere 91 operatori.
Il concorso lo ricordiamo aveva registrato oltre 6.000 domande, con la partecipazione di 3.600 candidati e aveva costretto la Asl a ricorrere al Palasport di Pesaro per lo svolgimento delle prove di preselezione.
“E’ un bel traguardo – ha dichiarato il direttore generale Roberto Fagnano – poter assumere così tante persone a tempo indeterminato in un sol colpo. In questi tempi di difficoltà e di crisi economica, credo che in Abruzzo neppure la Fiat possa arrivare a tanto”.

7 Giorni Roseto N 13 del 26 marzo 2017

Daniele Cimorosi non è più presidente degli operatori turistici di Roseto degli Abruzzi.
Anci promuove cura dei monumenti da parte delle scuole.
Approvata convenzione per ampliamento e messa in sicurezza del porto turistico.
Sindaco ha illustrato Bilancio 2017/2019.
Intervista con il coach del Roseto basket, Di Paolantonio, dopo rinnovo per altre due stagioni.
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