A Celano l’INGORTP di Teramo e Per non dimenticare di Roseto

La delegazione dell’INGORTP di Teramo è stata ospite a Celano per la presentazione del libro Prigioniero del Blu.

L’evento era stato organizzato dall’Amministrazione Comunale nella persona del Vice Sindaco Ezio Ciciotti, con la presenza delle autorità civili e militari, associazioni d’arma e associazioni civiche e l’associazione De Historia de L’Aquila, Nicoletta Proietti. L’evento, per l’alto valore storico e patriottico, è stato patrocinato dall’INGORTP di Teramo con la partecipazione del Commissario Walter De Berardinis in qualità di membro del comitato della giornata dedicata alle vicende della Divisione Acqui a Cefalonia che da ben 6 anni si svolge nella provincia di Teramo.

Il convegno storico era dedicato alle vicende della divisone Acqui, con la presentazione del libro “PRIGIONIERO DEL BLU” di Francesco Fagnani, basato sulle memorie di Giovanni Capanna, reduce abruzzese di Cefalonia. Capanna, allora ventenne, si trovò coinvolto nella drammatica spirale dei fatti avvenuti sull’isola greca. Il volume, oltre a raccogliere la preziosa e per certi versi unica testimonianza del reduce, la integra con una serie di ricerche iniziate fin dal 2004 a Cefalonia da Fagnani, alla terza opera come scrittore ed alla prima come autore puro. Erano presenti all’incontro illustri ospiti, come il tenente Colonnello Pietro Piccirilli e il generale Vero Fazio, il giornalista e Commissario dell’INGORTP di Teramo Walter de Berardinis, del comitato “Cefalonia per non dimenticare 1943 – 2017”, Giuseppe Pollice, collezionista di opere editoriali su Cefalonia 1943, nonché la famiglia Capanna. Al termine della serata sono stati proiettati due video: il primo realizzato dal giornalista rosetano Luciano Di Giulio dedicato alla presenza del reduce Capanna nelle manifestazioni e l’altro video dal titolo “Immedesimarsi” che con incredibile realismo trasporterà il partecipante nella dimensione vissuta dai nostri soldati durante gli scontri sull’isola greca.

“Allora come oggi, ripensando a quegli istanti orribili, non trovo altro termine che definire indecifrabile l’estrema naturalezza con la quale i tedeschi erano capaci di passare da spietati boia a distaccati e professionali soldati nel volgere di pochi istanti.”