7 Giorni Roseto N. 5 del 4 febbraio 2018

7 Giorni Roseto N. 5 del 4 febbraio 2018

In questo numero i candidati di Roseto degli Abruzzi presenti alle elezioni politiche 2018, oltre a tutti gli altri schieramenti politici abruzzesi con nomi cognomi e liste di appartenenza.

per leggere e sfogliare l’intero settimanale cliccare qui sotto

5 4 febbraio 2018

Convegno a Scerni: Impiego del compost in agricoltura

Confronto con il centro ricerca COTIR, il Consorzio CIVETA e Legambiente sull’impiego del compost in agricoltura.
Si è tenuto presso l’Istituto Tecnico Agrario “C. Ridolfi” di Scerni il convegno sull’impiego del compost in agricoltura con la partecipazione di Franco Gerardini dirigente della regione Abruzzo settore  rifiuti, Antonio D’Adamo del Consorzio CIVETA, Giovanni Fecondo del COTIR, Michele Del Monte e Luzio Nelli dell’Agrario.
Diversi i temi trattati nel dibattito, dalla gestione delle frazioni organiche da rifiuti urbani, all’impiego del compost in ambiente protetto e in campo, all’economia circolare in agricoltura. Inoltre i ragazzi hanno avuto modo di presentare e confrontarsi sui percorsi didattici realizzati.
L’iniziativa ha messo in luce un’agricoltura di qualità come fattore di modernità, legata all’innovazione, alla multifunzionalità e alla corretta gestione della filiera di rifiuti come   opportunità economica, ambientale e sociale per le giovani generazioni. Un nuovo modello di sviluppo che già esiste ed è messo in pratica a livello globale da tante esperienze virtuose.
L’economia circolare non è più solo la sfida del futuro ma un orizzonte solido e reale per creare ricchezza e nuovi posti di lavoro. Un’economia che, stando ai dati diffusi dalla Commissione Europea, fa bene al Paese. In Italia possono essere creati almeno 190 mila nuovi posti di lavoro. Quello che prima era un semplice rifiuto oggi sempre più è una risorsa che rinasce a nuova vita, grazie a impianti all’avanguardia o soluzioni innovative e che si tramuta anche in energia da utilizzare per rendere un’azienda autonoma al 100%. Con l’obiettivo di ridurre sempre più il conferimento in discarica e di ridurre l’inquinamento, applicando le nuove tecnologie in favore dell’ambiente in tutti i settori, specie nell’agricoltura.
“L’iniziativa ha realizzato – dichiara Livio Tosone, Dirigente scolastico –  un momento di riflessione e racconto tra gli  studenti ed il mondo della ricerca e dell’impresa su temi innovativi e strategici per la crescita futura del nostro territorio. Le nuove generazioni conoscono il concetto di sostenibilità, ma ciò che caratterizzerà la loro vita futura sarà l’economia circolare. È importante quindi che apprendano già a scuola il nuovo modello economico, al quale presto daranno un prezioso contributo: in agricoltura e in biotecnologia, nelle bio-plastiche, nel design o nella comunicazione.”
Il convegno è il risultato di una collaborazione tra l’Agrario, il COTIR e il CIVETA che punta a fare sistema sul territorio e a sostenere la formazione degli studenti sui temi dell’innovazione tecnologica e sulla gestione delle corrette filiere dell’agricoltura multifunzionale.
“E’ positivo cogliere – conclude Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente Abruzzo, moderatore del tavolo – come stia maturando anche nel territorio vastese l’attenzione verso un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente che genera ricchezza e lavoro; con l’Istituto Agrario al centro di questo percorso, il consorzio CIVETA che non viene più visto come una mera discarica ma come un polo tecnologico articolato su filiere di trattamento dei rifiuti, dalla linea di compost di qualità certificato al progetto per la realizzazione del biometano. Senza dimenticare il COTIR che, con la sua seppure travagliata esistenza, testimonia l’importanza dell’azione della ricerca dentro le sfide della sostenibilità ambientale e dell’economia del futuro: l’economia circolare.”

Chieti, Ex Caserma Bucciante: via libera alla progettazione

“Prosegue l’iter per la trasformazione della ex Caserma Bucciante in “Cittadella della Cultura” mediante la rifunzionalizzazione e conseguente assegnazione degli spazi all’Archivio di Stato, alla Biblioteca De Meis e all’Università “G. d’Annunzio”. Il Settore Urbanistica del Comune di Chieti, attraverso il Dirigente, Arch. Silvana Marrocco, ha rilasciato parere urbanistico edilizio alla progettazione esecutiva riguardante l’edificio da destinarsi ad Archivio di Stato, attualmente ubicato in via Ferri”.  A renderlo noto è l’Assessore all’Urbanistica, Mario Colantonio.

«Il Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche Lazio Abruzzo Sardegna con sede a L’Aquila – prosegue l’Assessore Colantonio – potrà, pertanto, intraprendere già nelle prossime settimane le procedure per la gara di appalto, confermando la disponibilità economica immediata da parte del Demanio dello Stato, proprietario dell’immobile e del servizio in questione. L’inizio dei lavori è presumibilmente previsto per l’autunno nel pieno rispetto del cronoprogramma iniziale.
Allo stato, dopo l’approvazione della progettazione preliminare per quanto riguarda gli edifici da destinare alla Biblioteca provinciale De Meis e all’Università “G. d’Annunzio” – aggiunge l’Assessore – non ci risultano evoluzioni riguardo alle successive fasi della progettazione esecutiva. Siamo, tuttavia, fiduciosi, anche in considerazione delle aspettative che la collettività teatina ha riposto sull’importante progetto, auspicando in un concreto impulso nei confronti della “gravosa burocrazia” che ha finora fortemente rallentato l’iter amministrativo e progettuale e soprattutto che vengano reperite le reali coperture economiche per la realizzazione dell’opera la quale, pur essendo partita in epoca antecedente rispetto al progetto per la rifunzionalizzazione della Caserma Berardi, si trova fortemente in ritardo».

Chieti, smottamento carreggiata in via Olivieri

A seguito dello smottamento della carreggiata nel tratto di strada via S. Olivieri, nella giornata odierna, è stato adottato un provvedimento temporaneo di divieto di transito veicolare nel tratto compreso tra l’intersezione con via Ciampoli e l’intersezione con Largo Cavallerizza. Pertanto, il traffico veicolare proveniente da via S. Olivieri – lato via F. Salomone, compreso quello degli autobus, è stato deviato verso via Ciampoli; il traffico veicolare proveniente da via A. Herio è stato deviato su via dei Vezii, ad eccezione degli autobus, che possono arrivare fino al alle aree di sosta poste nei pressi del Palazzo di Giustizia per poi ripercorrere a ritroso lo stesso tragitto in direzione via Madonna degli Angeli e via Pianell. Sono state adottate, altresì, tutte le altre deviazioni necessarie per evitare che il flusso veicolare converga nell’area interdetta.

«Le avverse condizioni meteorologiche stanno continuando a provocare danni a tutto il sistema cittadino di convogliamento delle acque – ha commentato l’Assessore Di Felice -. In particolare, questa mattina, in via Silvino Olivieri, tra l’intersezione con via Ciampoli e l’intersezione con Largo Cavallerizza, si è verificato lo smottamento della carreggiata in un ampio tratto di strada che ha causato anche il cedimento di un palo della rete elettrica filoviaria.
A seguito delle verifiche effettuate nell’area, è stata riscontrata la rottura di un tratto di fogna situata a sette metri di profondità rispetto al manto stradale che ha convogliato terreno e detriti assestatisi nel tratto fognario che arriva fino a via Gran Sasso. Data la complessità dell’intervento su via Olivieri, dove lo smottamento ha interessato più linee fognarie, una linea della media tensione dell’Enel, una linea dei telefoni di Stato e la linea della Telecom, nonché le sovrastanti linee elettriche della filovia, si è disposta la chiusura al transito veicolare fino a che verranno ripristinate le condizioni di sicurezza. Contemporaneamente, su Via Gran Sasso sarà previsto il senso unico alternato veicolare regolamentato dalla presenza di impianti semaforici mobili.

L’Ufficio Tecnico ha già provveduto ad affidare gli interventi di somma urgenza che si protrarranno per almeno una settimana. Nel corso delle lavorazioni la linea elettrica di media tensione sarà interrotta dalle ore 7.00 alle ore 17.30. Tale sospensione non inciderà sulla erogazione elettrica delle utenze e della pubblica illuminazione».

Tollo, 3 stranieri detenevano circa 50 mila euro di droga

A Tollo, in provincia di Chieti, nella giornata di ieri, a seguito dell’ulteriore ed incessante attivita’ di prevenzione volta al contrasto dei reati inerenti le sostanze stupefacenti, che gia’ nei giorni scorsi aveva consentito il sequestro di un’ ingente quantita’ di droga, in c.Da vrenna il personale della polizia di stato appartenente alla I e IV sezione della squadra mobile della questura di chieti ha proceduto all’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio di tre persone: b.B. Di anni 27 di nazionalita’ albanese e due coniugi di nazionalita’ rumena: s.M. Di anni 46 e s.M. Di anni 47.

Diversamente dalla volta scorsa in cui la zona attenzionata era Chieti Scalo, le notizie acquisite gia’ da alcuni mesi, verificate e riscontrate, hanno consentito di focalizzare l’attenzione degli inquirenti sulla coppia di coniugi di origine rumena domiciliati in c.Da vrenna di tollo. Gli stessi erano soliti ospitare un cittadino albanese, gia’ sotto osservazione quale probabile fornitore di sostanze stupefacenti sulla costa adriatica.

Lo stesso, pertanto, veniva monitorato per quasi tutta la mattinata e successivamente fermato per un controllo. Nonostante l’esito dell’attivita’ fosse stata negativa, si decideva comunque di percorrerre a ritroso l’intinerario da lui seguito sino all’abitazione della coppia rumena da cui era stato visto uscire. Un controllo capillare dell’abitazione stessa, effettuata con l’ausilio di unita’ cinofile dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di pescara, consentiva di rivenire, in una pertinenza dell’abitazione adibita a legnaia, a guardia della quale erano stati posti due cani pastori abruzzesi di grossa taglia e molto aggressivi, un consistente quantitativo di stupefacente del tipo cocaina e del peso stimabile di circa 705 gr. Per un valore al dettaglio di oltre 50.000,00 Euro.

L’attivita’ di oggi unita a quella degli scorsi giorni ha pertanto consentito di sferrare un ulteriore duro colpo alla criminalita’ che fa dello spaccio di stupefacente la propria attivita’ principale e togliere dal commercio un rilevante quantitativo destinato al mercato della zona, procurando un danno economico non indifferente ai sodalizi criminosi citati. L’esito delle attivita’ intraprese ha dimostrato che il continuo lavoro sul campo, unito alla presenza sul territorio del personale specializzato con finalita’ di prevenzione, costituisce il metodo ideale per fronteggiare questa tipologia di reati che fanno leva sulla notevole domanda di stupefacente proveniente dal territorio di questa provincia. I servizi, continueranno con questa metodologia e con la stessa intensita’; pertanto non si possono escludere per il prossimo futuro ulteriori sviluppi. I due uomini arrestati sono stati associati al carcere di chieti, mentre la donna e’ stata accompagnata presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

Giornata mondiale delle aree umide

In Abruzzo l’appuntamento con la giornata mondiale delle aree umide riguarderà l’Oasi di Serranella, che si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria nei Comuni di Casoli, Altino e Sant’Eusanio del Sangro (Ch). Raccogliendo le acque durante le piene e rallentandone il deflusso riducono il rischio di alluvioni; diluendo gli inquinanti sono “depuratori naturali” in grado di creare condizioni favorevoli per la decomposizione microbica delle sostanze organiche; sono inoltre serbatoi di biodiversità a tal punto da essere considerate gli habitat più importanti a livello mondiale per la conservazione di piante e animali; ricoprono grande importanza per l’ittiocoltura o la molluschicoltura; sono utilizzate per svariate attività tra cui il birdwatching (nelle sole Oasi WWF i birdwatchers si contano in migliaia ogni anno) e rappresentano infine preziose “palestre” per l’attività di studio e di ricerca. Stime svolte nel mondo sul valore economico delle zone umide ne quantificano il “capitale naturale” in 300-800 dollari/ettaro/anno per quelle costiere, e fino a 3.000 per quelle interne.

Le zone umide – lagune, acquitrini e stagni, paludi e torbiere – per decenni bistrattate se non addirittura considerate insane e per questo “bonificate” – sono oggi invece rivalutate per le loro funzioni ecologiche. La quindicesima Giornata mondiale delle zone umide (Word Wetland Day), che si celebra come sempre il 2 febbraio, è quest’anno dedicata alla riduzione del rischio da calamità, per sensibilizzare ed evidenziare il ruolo vitale di queste aree nel ridurre gli impatti di eventi estremi e nel favorire il ripristino di una naturale resilienza del territorio.

Il WWF le celebra con un report in cui si evidenzia la funzione insostituibile di queste zone “tampone”. “Le zone umide d’importanza internazionale riconosciute nel nostro Paese e inserite nell’elenco della Convenzione di Ramsar sono ad oggi 52, distribuite in 15 Regioni, per un totale di 58.356 ettari – si legge nel dossier “World Wetland Day 2017 le zone umide per la riduzione del rischio idrogeologico” -. Il WWF, grazie al Sistema delle Oasi, gestisce direttamente o in collaborazione con altri enti la rete di aree umide più diffuso in Italia: circa 50 aree, 10 delle quali sono Zone Umide d’importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1971”.

Per celebrare il World Wetland Day sabato 4 e domenica 5 febbraio le Oasi WWF che proteggono stagni e paludi saranno aperte gratuitamente al pubblico, con iniziative a supporto della scoperta delle zone umide e dei suoi abitanti. I programmi nel dettaglio su www.wwf.it/oasi

Le minacce. In molti paesi europei si è registrata nel XX secolo una perdita di oltre il 50% della superficie originaria di zone umide. In Italia una recente indagine dell’ISPRA ha evidenziato come il 47,6% di questi ambienti sia in “cattivo” stato di conservazione, il 31,7 “inadeguato” e solo il 4,7% in uno stato “favorevole”. Le cause sono da ricercare in un dissennato sviluppo urbano, nell’agricoltura intensiva, nell’inquinamento, nelle modificazioni del regime idrogeologico, nell’introduzione di specie invasive e nei cambiamenti climatici, che agiscono in sinergia e su scale diverse, causando effetti assai rilevanti sugli ecosistemi. Le conseguenze sono evidenti su animali e piante legate agli ambienti acquatici, in primis gli anfibi e i pesci d’acqua dolce. In Italia il 10% degli anfibi (44 specie, un terzo delle quali endemiche) è minacciato e il 26% è vulnerabile mentre, come sottolineato dal Living Planet Report 2016 del WWF, la fauna ittica delle acque dolci ha subito a livello mondiale una contrazione più che doppia rispetto alla fauna terrestre e a quella marina.

«La difesa delle zone umide – sottolinea il delegato regionale del WWF Abruzzo Luciano Di Tizio – è una necessità primaria per la natura e per noi tutti da portare avanti costantemente con scelte sagge che sappiano guardare al futuro e all’interesse dei cittadini. Gli eventi metereologici estremi sono destinati a diventare, purtroppo, sempre più frequenti. Proprio in questi giorni la Commissione Europea ha dimostrato, studi alla mano, che le alluvioni prodotte dal cambiamento climatico costeranno somme impressionanti, quantificate solo per l’Italia in cinque miliardi di euro l’anno. Limitare i danni è tuttavia possibile ed è possibile salvare vite umane, privilegiando una seria politica di prevenzione. È ad esempio una necessità vitale non costruire mai più nulla nelle aree a rischio idrogeologico e lungo le aste dei fiumi e rinaturalizzarne le sponde. Bisognerà per questo, ad esempio, prevedere in prospettiva la delocalizzazione del centro commerciale Megalò, incautamente realizzato senza alcuna valutazione di impatto ambientale in quella che era un’area di esondazione del fiume Pescara, e comunque impedirne qualsiasi ampliamento. Il principio di precauzione deve essere, oggi più che mai, quello maggiormente seguito per ogni autorizzazione edilizia».

LE RICHIESTE DEL WWF ITALIA

1. Applicare correttamente e in modo integrato le direttive europee “Acque” (2000/60/CE), “Habitat” (43/92/CEE) e “Uccelli” (2009/147/CE)

2. Avviare una diffusa azione di rinaturalizzazione volta al recupero delle zone umide, in particolare a quelle lungo i fiumi

3. Migliorare la conoscenza dello stato complessivo dei sistemi acquatici, per comprendere gli effetti degli impatti derivanti dalle attività umane e dai cambiamenti climatici

4. Promuovere Piani di adattamento ai cambiamenti climatici a livello di bacino idrografico volte a ridurre l‘impatto dei cambiamenti climatici sulle specie e gli habitat legati all‘ambiente acquatico.

5. Bloccare il consumo del suolo lungo le aste fluviali

6. Procedere finalmente all’istituzione del Parco Nazionale del Delta del Po che, con oltre 300 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e 25 tra anfibi e rettili è una zona unica per biodiversità su scala europea, in particolare per l’avifauna, e rappresenta il più vasto complesso di zone umide d’Italia.

Riceviamo e pubblichiamo da:
WWF Abruzzo