Roseto, in arrivo risorse per dissesti idrogeologici

Sono in arrivo per i Comuni abruzzesi importanti risorse da destinare alla progettazione esecutiva di opere contro il dissesto idrogeologico.

Nei giorni scorsi la Regione Abruzzo ha trasmesso alla direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell’Ambiente l’elenco degli interventi ammissibili.

“I fondi riservati alla Regione Abruzzo dal cosiddetto collegato ambientale voluto dall’allora ministro Galletti sono pari a 7.584.800,00 euro” – ha spiegato l’assessore regionale ai lavori pubblici, Lorenzo Berardinetti, “e saranno necessari per favorire l’efficace avanzamento delle attività progettuali delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico, rendendo le stesse immediatamente cantierabili. Gli interventi finanziati, che erano già stati caricati sulla piattaforma Rendis nell’ottobre del 2016 alla luce della loro priorità, sono 45 per un totale di 6.516.169,61 euro”.

Grazie a questo passo in avanti verrà avviata la procedura amministrativa di valutazione degli interventi da parte del ministero dell’Ambiente, che si concluderà con l’approvazione dell’elenco e la sua formalizzazione alla Regione Abruzzo con il trasferimento della prima quota a valere sul finanziamento assegnato.

“Una volta conclusa questa fase – ha proseguito Berardinetti – si potranno stipulare con le amministrazioni comunali le convenzioni per i finanziamenti e avviare la progettazione esecutiva. Dal momento che i progetti finanziabili non coprono l’intero fabbisogno assegnato alla Regione Abruzzo ci siamo attivati per chiedere al ministero di inviarci un ulteriore elenco per permetterci di finanziare altri interventi, consentendo la copertura dell’intero budget finanziario a disposizione”

Per il comune di Roseto degli Abruzzi sono previsti 121.989,00 euro.

Questo l’elenco dei Comuni:
L´AQUILA (4 interventi per totale € 1.317.478,15); CONTROGUERRA (€ 9.558,12); FARA FILIORUM PETRI (€ 121.989,00); SAN VITO CHIETINO (€ 96.100,00); BORRELLO (€ 90.442,80); GESSOPALENA (€ 19.740,00); VASTO (2 interventi per totale € 181.790,28); ATRI (€ 83.916,00); CASALANGUIDA (2 interventi per Totale € 143.900,40); CANZANO (€ 124.040,20); MORRO D´ORO (€ 262.159,80); PRETORO (€ 29.215,20); CAPISTRELLO (€ 537.126,11); VACRI (€ 135.664,20); SANT´OMERO (€ 133.500,00); ROCCA PIA (€ 187.7420,59); TORRICELLA PELIGNA (€ 135.450,00); MONTEFERRANTE (€ 111.111,00); BOLOGNANO (€ 17.668,35); BELLANTE (€ 272.142,70); MORINO (€ 420.798,00); MOSCUFO (€ 194.669,95); CANOSA SANNITA (€ 29.610,00); FOSSACESIA (€ 227.971,080); CAGNANO AMITERNO (€ 57.572,00); BALSORANO (2 interventi per Totale € 32.900,00); GIULIANOVA (€ 279.253,80); CIVITELLA MESSER RAIMONDO (€ 142.501,80); SAN MARTINO SULLA MARRUCINA (€ 142.501,80); PALENA (€ 211.050,00); SAN VINCENZO VALLE ROVETO (2 interventi per Totale € 53.662,50); LETTOPALENA (€ 156.177,080); MONTEFERRANTE (€ 89.355,00); SERRAMONACESCA (€ 20.128,50); ROSCIANO (€ 121.989,00); SCERNI (€ 63.484,01); ORTONA DEI MARSI (€ 139.842,47); ROSETO DEGLI ABRUZZI (€ 121.989,00).

Controlli ambientali Guardia Costiera di Giulianova

Non solo le spiagge, il mare e la costa al centro dei controlli della Guardia Costiera: nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, finalizzata a prevenire l’inquinamento marino dovuto ad illecite immissioni di acque sporche nelle aste fluviali che insistono nel territorio teramano e che portano al mare, il personale del Nucleo di polizia ambientale della Capitaneria di porto di Giulianova ha eseguito – già nel corso della stagione estiva – una serie mirata di controlli su attività commerciali e scarichi non autorizzati, per verificare la regolarità dei processi di gestione e scarico dei reflui.

L’attività, condotta congiuntamente a personale dell’ARTA Abruzzo-distretto di Teramo, rientra nel più ampio quadro di controlli che la Guardia Costiera assicura quale articolazione territoriale del Ministero dell’Ambiente.

CASTELLALTO CON DUE SCARICHI ABUSIVI
Nello specifico, un primo filone di controlli si è concentrato nella zona di Castellalto, dove i militari hanno accertato la presenza di due scarichi attivi di reflui provenienti da rete fognaria (reflui urbani) privi di qualsiasi titolo autorizzativo di immissione in acquee superficiali. Verifiche più approfondite, con l’utilizzo di liquido cd. tracciante (video) hanno dato conferma dello scarico diretto dei predetti reflui nel Fosso Rio del Comune di Castellalto, recettore finale.
Le analisi dei campionamenti eseguiti sui reflui hanno poi portato ad accertare valori elevatissimi di escherichia coli: è stato rilevato un dato di 59.000.000 di cellule ogni 100ml.
È scattata così l’elevazione di una sanzione amministrativa per lo scarico non autorizzato, per un importo che può variare da € 6.000 sino a un massimo di € 60.000, ed una ulteriore sanzione elevata dall’ARTA per il superamento di alcuni valori emerso dalle analisi chimiche, con un importo che può variare da € 3.000 sino a un massimo di € 30.000.

AUTOCARROZZERIA CON SCARICO ABUSIVO
Ancora, sempre nell’entroterra di Castellalto, il titolare di un’autocarrozzeria è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria: il personale operante ha accertato lo scarico abusivo diretto – e non autorizzato – delle acque reflue industriali (derivanti dalla lavorazione e dal lavaggio di autoveicoli) nella rete acque bianche asservita allo stesso impianto, che normalmente confluiscono in fosse o corsi d’acqua adiacenti. Sospesa immediatamente l’attività irregolare, sono state imposte all’esercizio commerciale stringenti prescrizioni asseverate dall’ARTA, necessarie a poter riprendere la regolare attività.

CANTIERE CON IRREGOLARITA’
Ancora, i controlli hanno interessato un cantiere che opera nella zona costiera, ove è stata accertata il mancato rinnovo dell’autorizzazione unica ambientale (A.U.A.) per lo scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura.
Anche in questo caso, interrotta l’attività cantieristica per la parte connessa alla produzione di reflui, sono state imposte prescrizioni per il ripristino della regolarità dello scarico, con contestuale segnalazione dell’illecito alla competente Autorità Giudiziaria.

STABILIMENTO BALNEARE MULTATO PER INQUINAMENTO
A Roseto degli Abruzzi il titolare di uno stabilimento è stato sanzionato dal personale dell’Ufficio marittimo che ha accertato la presenza di due fosse settiche (cd. fosse Imhoff) non autorizzate, all’interno delle quali confluiva uno scarico non autorizzato delle acque reflue domestiche, con una delle due fosse funzionante per dispersione diretta nel sottosuolo. Anche in questo caso, al termine dell’accertamento è scattata una sanzione amministrativa per lo scarico non autorizzato, per un importo che può variare da € 6.000 sino a un massimo di €. 60.000, con l’obbligo di allaccio alla rete fognaria per lo stabilimento.
“L’attività in questione – ha affermato Claudio Bernetti, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova – è testimonianza dell’attenzione rivolta, senza soluzione di continuità, all’ambiente marino e costiero. Un’attività svolta senza soluzione di continuità e che continuerà anche nel prossimo autunno e nella stagione invernale; un’attività che la Guardia Costiera sente propria e che richiede un livello di attenzione costantemente elevato, poiché tutelare il territorio e il mare equivale a tutelare i cittadini, i bagnanti e le migliaia di persone che vivono in queste zone.”

Teramo: report Ministero Infrastrutture su ponti e strade

Per adeguamenti, sismici e strutturali, servirebbero circa un miliardo e 700 milioni di euro.

“Mi accontenterei di 113 milioni per le priorità” ha dichiarato il presidente Renzo Di Sabatino

“La programmazione, la pianificazione e il finanziamento delle opere pubbliche non dovrebbero essere dettati da vicende dolorose e contingenti come il crollo del Ponte di Genova, noi, come immagino, tutti gli enti locali, siamo pieni di documenti di programmazione inviati al Ministero e alla Regione con puntuale indicazione di priorità e di costi. Vorrei solo ricordare che le Province restituiscono allo Stato oltre la metà di quello che incassano e che è evidente che opere, che siano strade o ponti, senza manutenzione ciclica e ordinaria sono opere che possono presentare dei rischi” così il presidente Renzo Di Sabatino che insieme al consigliere delegato alla viabilità Mario Nugnes ha presentato una sintesi del report inviato al Ministero delle infrastrutture il 30 agosto scorso.

“Ad una richiesta generica abbiamo risposto con una relazione molto dettagliata su tutto il patrimonio stradale e sulle cosiddette opere d’arte, ponti e viadotti, versanti e scarpate, e se questo è stato possibile con un preavviso così breve da parte del Ministero è perché si tratta di un quadro che viene continuamente aggiornato dagli uffici” ha dichiarato Nugnes.

Il rapporto ha numeri importanti perché numerose sono le opere: 244 fra ponti e viadotti e 211 strade per 1500 chilometri, per la maggior parte in area pedemontana e montana. Per l’adeguamento (sismico e statico) dell’intero patrimonio sono necessari circa 1 miliardo e 700 milioni di euro. “molto più realisticamente mi accontenterei di 113 milioni di euro per le opere che riteniamo prioritarie” ha sottolineato il Presidente.

Nella relazione (oltre 180 pagine incluse le schede tecniche) sono stati presi in considerazione parametri di legge in ordine a: manutenzione ordinaria ciclica e manutenzione ordinaria non ricorrente: “quella per la quale si registrano le maggiori criticità per mancanza di finanziamenti ordinari” ha specificato Di Sabatino; poi la manutenzione straordinaria; i lavori di messa in sicurezza idrogeologica e infine, i lavori considerati urgenti in attesa di essere finanziati.

“Per quanto riguarda i ponti non possiamo individuare una o due particolari criticità, anche considerando i 21 interventi realizzati in questi quattro anni e i 15 milioni già investiti, ma abbiamo, invece, un programma complessivo di adeguamento statico e sismico visto che siamo in un terra che continua a tremare quotidianamente” ha detto ancora il Presidente. Sul ponte di Garrufo, finito in questi giorni agli onori della cronaca per un indice di vulnerabilità probabilmente datato: “Dalla nostra documentazione, anche per i lavori recentemente realizzati, a noi risulta un indice di 0,60”.

Infine una notazione sul Ponte di Castelnuovo e sui comunicati del consigliere regionale, Leandro Bracco: “Gli ho appena inviato una nota con i miei recapiti, l’ho invitato a venire a trovarci e a visionare tutta la documentazione in nostro possesso: è un’opera attenzione, complessa, che ha avuto tanti problemi e anche per questo mi sono rivolto ad un tecnico esterno per una valutazione complessiva di tutti i passaggi. Non voglio ombre e non voglio spendere nemmeno una lira di più di quanto dovuto”

OPERAZIONE SPIAGGE LIBERE

Nella notte tra il 3 il 4 settembre, il personale della Guardia Costiera di Tortoreto, sotto il coordinamento dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova, ha operato il sequestro di attrezzature balneari – per l’esattezza, oltre 260 tra ombrelloni, lettini e sedie – che occupavano abusivamente alcuni tratti di spiaggia libera.
L’attività rientra nel più ampio quadro dell’operazione nazionale della Guardia Costiera denominata “Spiagge libere”, volta a reprimere gli abusi e le illiceità lungo le spiagge delle coste italiane; operazione che, nel mese di agosto, lungo la sola costa teramana (che si estende dal Comune di Martinsicuro a quello di Silvi), aveva consentito di riconsegnare alla pubblica e libera fruizione oltre 88.000 mq di arenile, liberato da oltre 800 ombrelloni e altrettanti lettini/sdraio.
Per la precisione, l’intervento della scorsa notte ha consentito di riconsegnare all’uso corretto cui è destinata, oltre 12.000 mq di spiaggia libera nel Comune di Tortoreto, compresa tra gli stabilimenti denominati “Ledi G” e “Quattro palme”.
“L’intervento in questione – ha affermato Claudio Bernetti, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova – è testimonianza dell’attenzione rivolta, senza soluzione di continuità, alla corretta fruizione delle spiagge libere e non, a tutela dei cittadini e dei turisti che, finanche in prossimità della conclusione della stagione estiva, decidono di trascorrere il proprio tempo libero lungo le coste teramane.”

Volontari ripuliscono spiaggia Riserva Borsacchio

Dopo gli sconcertanti episodi dei giorni scorsi, in cui anonimi teppisti hanno disseminato di rifiuti nella Riserva Borsacchio, i volontari delle Guide del Borsacchio, gli attivisti del WWF e gli amici del progetto salva fratino hanno organizzato una pulitura a mano della spiaggia nella riserva del Borsacchio a Roseto con il solo ausilio, come norma prevede, di braccia e carriole.

“Per fortuna – spiega Marco Borgatti, direttore Corso Guide del Borsacchio – nella mattinata altri cittadini sono passati a dare il loro contributo e li ringraziamo. Purtroppo dobbiamo segnalare nuovi problemi. Durante la pulizia abbiamo trovato ben undici attrezzati per falò notturni, vietati dalla legge e dannosi per l’ambiente. Molti di questi focolai sono nei pressi di alcune capanne, ben sette, su un ristretto tratto di area protetta, ed intorno a questi abbiamo trovato il maggior numero di rifiuti. Le norme vietano strutture fisse in spiagge libere. Le leggi quadro in materia ambientale vietano l’alterazione, la distruzione di flora. Due direttive europee tutelano il paesaggio, le specie e i loro habitat ed in particolare il famoso fratino, simbolo della Riserva Borsacchio, ed il giglio di mare. Queste capanne danneggiano la Riserva Borsacchio. Sicuramente chi le ha realizzate è in buona fede. Sicuramente hanno pensato di far qualcosa di rispettoso. Purtroppo non è così”.

Il materiale legnoso spiaggiato è vitale per il normale evolversi degli eventi naturali che migliorano, in condizioni indisturbate, la ricchezza delle specie animali e vegetali, la resistenza all’erosione costiera e, non ultimo, la bellezza del paesaggio con un fascino legato alla naturalità dei luoghi. Quei legni sottratti in simili quantità alla spiaggia alterano i cicli eco sistemici costieri. Costituiscono un apporto importante di ripascimento dell’arenile e svolge anche una non secondaria funzione di sostegno per la sabbia che ha così la possibilità di resistere all’erosione eolica e marina. I tronchi costituiscono un serbatoio alimentare e di supporto per tante specie sempre più rare lungo le coste adriatiche. Tutti quei capanni hanno sottratto biodiversità ed i primi effetti, purtroppo, si stanno manifestando portando la Riserva Borsacchio a veder diminuita la popolazione di Fratini dell’80% rispetto al mese precedente. Inoltre alcuni capanni sono realizzati con materiali plastici, rifiuti umani e addirittura cartelli stradali. Ieri i volontari hanno spiegato come questa pratica sia nociva e alcuni ‘costruttori’ hanno iniziato a smontare queste capanne rimettendo i legni al loro posto”.

I volontari però denunciano la totale assenza dell’amministrazione comunale: “i fruitori, anche i più rispettosi, spesso non conoscono le norme ed, in buona fede, commettono dei danni. Da tre mesi abbiamo presentato un progetto per segnaletica informativa con divieti, informazioni su flora e fauna ed i numeri utili in caso di emergenze ambientali come il rinvenimento di animali feriti. Il progetto è a costo zero per il comune. I soldi, la manutenzione la garantiscono le Guide del Borsacchio ed il WWF, disposti a sostenere un simile impegno economico anche senza esporre i loro simboli nei cartelli utilizzando unicamente il logo della Riserva Borsacchio e del Comune di Roseto. Il comune ha l’obbligo di montare cartelli entro novanta giorni dell’istituzione della Riserva avvenuta l’8 febbraio 2005. Ad oggi ne sono passati 4953 di giorni, 13 anni, ed il comune non consente nemmeno alle associazioni ambientaliste di donarli”.

“Chiederemo un incontro ufficiale al Comune per risolvere questa situazione. Il Borsacchio è una risorsa da troppo tempo abbandonata. Il tempo dell’attesa è finito. Ora rimangono i capanni ed il malcostume. Il comune intervenga. La cartellonistica è pronta per essere donata” conclude Borgatti.

Vandali nella riserva Borsacchio

Accampamenti notturni, immondizie, fuochi e tappeti di bottiglie rotte. A rischio le specie protette e l’incolumità dei cittadini.
Con l’apertura della pista ciclabile all’interno della Riserva Borsacchio, senza gestione e controlli organici, poteva causare l’arrivo dei “Vandali” .
Purtroppo le previsioni sono state veritiere.
La prima segnalazione è stata fatta il 13 Agosto 2018 al Comune di Roseto ed al comando dei Vigili Urbani con foto ed indicazioni di strutture presumibilmente abusive , bivacchi, campeggi con fuochi e versamento di rifiuti di ogni genere all’interno dell’area protetta. La segnalazione è stata ignorata.
“Vandali” spesso utilizzano la pista ciclabile con mezzi a motore, segnalati, che parcheggiano o lungo la pista ciclabile o perfino in spiaggia.
Nel 2018 abbiamo segnalato ufficialmente al comune di Roseto la presenza in quelle zone di Fratini e Gigli di Mare. Specie di Flora e Fauna a rischio d’estinzione e pesantemente tutelati da tutte le fonti del diritto, a partire dal piano spiaggia del comune, passando per l’ordinanza balneare regionale fino a due direttive europee e leggi di conversione.
Purtroppo i vandali hanno compiuto uno scempio. Resti di fuochi notturni ed un tappeto di bottiglie rotte davanti una di queste casette abusive posta a 300 metri a nord del Lido D’Abruzzo.
Inutile ricordare l’incredibile numero di normative che vietano questo. Il buon senso dovrebbe naturalmente imporre il rispetto della natura in un tratto di spiaggia protetto e la civiltà dovrebbe indicare di non causare pericoli agli altri fruitori che dovranno sperare di non ferirsi nei tappeti di vetri.
Rifiuti che ogni anno togliamo a mano , in 3 pulizie organizzate, ma rimuovere vetri frantumati dalla spiaggia è molto difficoltoso e richiederà a noi volontari uno sforzo incredibile ed una uscita apposita.
Abbiamo inviato formale segnalazione alla Regione Abruzzo, ai Forestali, alla Guardia Costiera , ai Vigili ed al Comune e se anche questa cadrà nel vuoto ci rivolgeremo alle autorità superiori segnalando la situazione.
Il danno che stanno arrecando è enorme. L’immagine della Riserva è a rischio e si sta compromettendo la presenza di specie protette che risultano vitali anche per l’assegnazione della bandiera blu.

Teramo, i ponti della città

Pubblichiamo i risultati della relazione inviata dal Comune di Teramo al Ministero delle Infrastrutture che, dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, ha chiesto ai comuni italiani di avviare un monitoraggio approfondito dei ponti comunali.
L’amministrazione teramana lo ha fatto insieme alla Ruzzo Reti ed ascoltando l’Anas per ciò che concerne ponte San Gabriele, la cui competenza non è del Comune.

“E’ fondamentale aver avviato questa mappatura per stabilire un grado delle priorità ed avere poi finanziamenti per operare”, il commenta dell’assessore ai Lavori Pubblici Stefania Di Padova.
Il risultato delle indagini su dieci ponti comunali è che nell’immediato non presentano criticità particolari ma, per metterli davvero a norma considerando le attuali leggi in vigore in materia antisismica e per ripararli dal trascorrere del tempo, sono necessari 30 milioni di euro.

Il Comune di Teramo punterà ad avere 7 milioni di euro per intervenire intanto con le riparazioni. Per quanto concerne poi l’adeguamento antisismico, serviranno ulteriori fondi.
Alla conferenza stampa sono intervenuti gli ingegneri del Comune, oltre al sindaco Gianguido D’Alberto.

“Da sottolineare un dato molto grave – ha detto il primo cittadino – La documentazione non è a disposizione degli enti preposti, perché con il continuo cambio di competenza si è fatta confusione.
Vogliamo collaborazione, non c’è bisogno di un rimpallo di responsabilità, perché responsabilità è andare anche oltre le proprie competenze in materia pubblica”.

PONTE SAN GABRIELE
La situazione più problematica che i cittadini si trovano maggiormente ad affrontare ogni giorno, considerato che è un punto fondamentale per la viabilità della città.
A prescindere della competenza Anas, che ha stanziato 9 milioni di euro ma per lavori non immediati, il Comune punta a migliorare il transito pedonale allargandolo, ponendo anche delle adeguate opere di protezione per i pedoni. “Non c’è nessun braccio di ferro con l’Anas, ma c’è bisogno di una stretta di mano – ha detto D’Alberto – Va trovata una soluzione”.
Il sindaco si riferisce anche ad un manto stradale di cui ben poco è rimasto, soprattutto in direzione mare.
Lunedì comunque ci sarà un incontro in Prefettura, anche con Anas, proprio per affrontare la questione del ponte.

PONTE SAN FRANCESCO
Secondo i rilevamenti del Comune inviati al Ministero, la normativa antisismica è inadeguata e nel lungo periodo servirà una riparazione strutturale degli appoggi.

PONTE SAN FERDINANDO
In questo caso la normativa antisismica è assente (ponte del 1850). Nell’immediato si dovrà eliminare la vegetazione che infesta la struttura, poi si dovrà lavorare sulle infiltrazione nel manto stradale. Nel lungo periodo invece ci sono delle lesioni su cui lavorare.

PONTE SUL TORRENTE MESSATO
Normativa antisismica assente per questo ponte antecedente al 1920. Anche in questo caso a stretto giro dovrà eliminarsi la vegetazione e nel lungo periodo intervenire sul consolidamento della base di fondazione.

VIADOTTO CARTECCHIO
Normativa antisismica carente per il ponte del 1967, per cui nel breve periodo dovranno essere integrate le barriere di protezione. Poi si dovrà lavorare in futuro anche sulla sostituzione dei sistemi di appoggio.

PONTE SUL FOSSO CONA
Normativa antisismica inadeguata (1980).
Nel breve periodo bisognerà rimuovere la vegetazione, nel lungo periodo riparare gli appoggi.

PONTE A PORTO
Normativa antisismica inadeguata.
Vegetazione da rimuovere in primis, poi si dovrà operare sulle infiltrazioni e, nel lungo periodo, riparare gli appoggi.

PONTE A CATENA
La normativa antisismica è inadeguata. “Non può essere più utilizzato come adesso”, tuona il primo cittadino. In sostanza non potrà più essere utilizzato come lo si fa attualmente, considerato il deposito della Teramo Ambiente a Carapollo, anche per la conduttura del gas che passa sotto ad aggravare la situazione.

VIADOTTO VIA DE GASPERI
Normativa antisismica incredibilmente carente per un’opera del 2005 che ne lungo periodo necessiterà di sostituzione dei sistemi di appoggio.

PONTE SUL FOSSO CEPPATO
MURO VIA DE GASPERI
Serviranno ulteriori lavori nel breve e medio periodo.

Abruzzo sempre più “blu”

Porto Roseto

La FEE ha assegnato ben nove vessilli alle località balneari, marittime e lacustri regionali.
Il mare abruzzese rappresenta sempre una piacevole sorpresa per chiunque scelga di trascorrere una vacanza in famiglia potendo contare su spiagge adatte ad ogni esigenza. Non è un caso, dunque, che per la stagione 2018 la regione abruzzese veda sventolare ben 9 bandiere blu in altrettanti comuni distribuiti tra la provincia di Chieti, quella di Teramo e, new entry di quest’anno, quella de L’Aquila. In una splendida cornice naturalistica, resa ancor più affascinante dai piccoli borghi che punteggiano la costa, ogni soggiorno si rivelerà un’esperienza estremamente piacevole, resa ancor più appagante dalla possibilità di scegliere, sulle belle spiagge locali, i servizi e le soluzioni più adatte alle proprie necessità.

Per la provincia di Chieti le località premiate anche quest’anno dalla FEE sono quelle di Fossacesia, Vasto e San Salvo, mentre quelle della provincia di Teramo sono quelle Tortoreto, Pineto, Silvi, Giulianova e Roseto degli Abruzzi. Per la prima volta in Abruzzo, inoltre, anche una località lacustre ha ottenuto l’assegnazione del prestigioso vessillo. Si tratta di Scanno, splendido bacino circondato dai Monti Marsicani, nell’alta valle del fiume Sagittario, in provincia de L’Aquila. Ci sono, dunque, almeno nove buone ragioni per scegliere di raggiungere questa bella regione che, tanto in mare, quanto sulla terraferma ha davvero molto da offrire ai propri visitatori.

Tra i lidi premiati merita, certamente, una particolare menzione quello di Tortoreto, dove i numerosi stabilimenti balneari attrezzatissimi rendono ogni vacanza in famiglia un vero successo. I campi per praticare gli sport più disparati, le aree giochi per i più piccoli, quelle, invece, dedicate agli amici a quattro zampe ed il mare cristallino che lambisce l’arenile conquisteranno proprio tutti, specialmente quando, guardandosi alle spalle si scorgeranno i numerosi pittoreschi villaggi di pescatori che si specchiano nelle acque limpide e pulite.

Altrettanto incantevole, il litorale di Pineto saprà colpire dritto al cuore i bagnanti che la sceglieranno per le proprie vacanze con la rigogliosa pineta che la incornicia e con la lunga distesa di sabbia dorata che accoglie tanto lidi efficientemente equipaggiati, quanto spiagge libere dedicate a chi ama il contatto più autentico con la natura. E’ proprio la natura, infatti, una dei protagonisti più interessanti di questo tratto di costa, immerso nello splendido Parco Marino del Cerrano, perfetto per lo snorkeling. Il fondale che digrada dolcemente, ideale dunque per chi viaggia con i più piccoli, la lunga pista ciclabile e la vicinanza con la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci fanno il resto. Non lontano dalla Riserva, inoltre, sorge quella che rappresenta, probabilmente, la spiaggia più rinomata dell’intera regione, quella di Vasto.

In ogni caso, tutti e nove i comuni premiati con la Bandiera Blu per la qualità dell’acqua e la gestione delle tematiche ambientali con particolare riferimento alla salvaguardia dell’ecosistema marino, saranno, quest’estate, protagonisti d’eccezione anche della campagna promozionale “Un tuffo dove l’acqua è più blu” che coinvolge 26 aree di servizio lungo la A14, tra Bologna e Vasto (Chieti) e la A24 e A25, tra Roma e l’Abruzzo, dove sono stati posizionati 44 pannelli pubblicitari per sostenere l’eccellenza marina e lacustre della regione.

Anche Alba Adriatica, in provincia di Teramo, è stata oggetto di particolare attenzione durante l’estate 2018. In base ai rilevamenti effettuati dall’Osservatorio Italiano JFC, che si occupa di individuare le tendenze tra i viaggiatori italiano in fatto di mete di vacanza e di stilare le previsioni sull’andamento di vari settori della filiera turistica nostrana, la località è stata definita una delle località balneari più convenienti, accoglienti ed ospitali d’Italia, oltre che un luogo ideale per trascorrere una vacanza rilassante e tranquilla con tutta la famiglia. A dimostrazione di come il litorale abruzzese riservi sorprese sempre più piacevoli a chiunque scelga di raggiungerlo.

Ferragosto: rafforzati i livelli di sicurezza

Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Graziella Patrizi, sono stati rafforzati i livelli di controllo e di sicurezza sul territorio provinciale per il Ferragosto 2018.

Sono state esaminate le misure ritenute necessarie per garantire sul territorio, oltre ai servizi di vigilanza e di controllo stradale, l’espletamento di appositi servizi in via preventiva afferenti agli aspetti di ordine e di sicurezza pubblica correlati al Ferragosto.

La sicurezza delle persone in viaggio sarà garantita attraverso:

un generale rafforzamento della vigilanza stradale (avvalendosi di tutte le Forze di Polizia, incluse la Polizia Provinciale e le Polizie locali nonché il personale ANAS abilitato a tali compiti), al fine di prevenire e reprimere le principali violazioni al codice della strada quali l’elevata velocità, guida pericolosa, uso di alcool e sostanze psicotrope, ecc.;

la pronta attivazione di dispositivi di soccorso dei Vigili del Fuoco e del 118, nonché di assistenza agli automobilisti, in caso di incidenti e/o situazioni emergenziali anche in autostrada, anche a cura del volontariato di protezione civile;

la rimozione dei cantieri lungo i tratti autostradali e stradali nei periodi a maggior flusso di traffico;

la pronta rilevazione degli incidenti, anche avvalendosi delle Polizie locali, per evitare la formazione di code e/o il blocco della circolazione.

Per quanto attiene, invece, ai correlati aspetti di ordine e di sicurezza pubblica, con apposita circolare prefettizia, è stato chiesto ai Sindaci, ribadendo la rilevanza della prossima festività del Ferragosto, di adottare le competenti misure di prevenzione in materia di sicurezza urbana (misure precauzionali in occasione di manifestazioni ed eventi pubblici, controlli amministrativi della regolarità delle licenze, verifica delle attività di pubblico spettacolo, ecc.) e di favorire l’apporto operativo ed informativo delle Polizie locali, allo scopo di accrescere l’efficacia delle attività di polizia poste in essere sul territorio.

A quanti intraprenderanno viaggi in auto nei prossimi giorni si raccomanda di acquisire preliminarmente informazioni sul traffico: sulla frequenza 103.3 FM di Isoradio o dai notiziari radiofonici di “Onda Verde”; sul sito internet www.cciss.it o http://mobile.cciss.it per cellulari e palmari o, ancora, sulla pagina 640 di Televideo.

Per informazioni durante il tragitto, il numero telefonico gratuito 1518 è attivo 24 ore su 24.

Affitti in nero sulla costa teramana

Villa Comunale Roseto

Raffica di controlli nel campo degli affitti in nero sulla costa teramana.

La Compagnia della Guardia di Finanza di Giulianova ha svolto interventi a tappeto nell’area costiero balneare al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, correlata agli affitti in nero, che aumentano esponenzialmente nel periodo estivo nei principali centri balneari della costa teramana.

In particolare, sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle giuliesi, al comando del Capitano Sara Venturoni, sono finiti i proprietari di seconde e terze case che le hanno concesso in affitto ai turisti, percependo i relativi introiti, senza dichiararli, in violazione della normativa tributaria e in danno agli operatori turistici rispettosi delle regole e del fisco.

I controlli fiscali hanno permesso di scoprire numerosi appartamenti, affittati in ‘nero’ senza attività di intermediazione immobiliare, per un totale di oltre 110 mila euro di redditi sottratti a tassazione.

Il servizio trae origine dalla costante attività di controllo del territorio finalizzata al contrasto dell’evasione fiscale e sviluppata attraverso l’analisi del patrimonio informativo contenuto nelle molteplici banche dati in uso al Corpo, alle indagini effettuate giornalmente sul territorio per la ricerca di locatari in assenza di contratto registrato, nonché alla preziosa collaborazione di onesti cittadini che hanno contribuito alla scoperta degli illeciti tributari.

Grazie ai controlli capillari sul territorio e presso le abitazioni dove si trovano gli inquilini, sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza diversi privati cittadini locatori – evasori totali: l’accordo con l’affittuario non veniva registrato ed il compenso era completamente in nero.

In un caso, invece, il proprietario dell’immobile, d’intesa con l’inquilino, faceva figurare sul contratto un importo più basso, ovviamente per versare meno tasse all’Erario, mentre la rimanente parte del pattuito veniva consegnata a mano, in contanti.

Le indagini ed i controlli fiscali fatti a partire dal mese di giugno hanno fatto emergere quindi una rilevante evasione fiscale realizzata attraverso affitti non regolari, evidenziando casi eclatanti come quello di un soggetto italiano residente all’estero che ha locato in nero 4 immobili dal 2013 ad oggi a più persone omettendo di dichiarare al fisco oltre 75mila euro di reddito.

Complessivamente, sono stati riscostruiti e fatti emergere, come detto, 110.000 euro di redditi derivanti da canoni di locazione, non dichiarati ed evasi al Fisco, nonché il mancato versamento dell’imposta di registro.

Il contrasto al sommerso e all’evasione fiscale costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero dei tributi sottratti al bilancio dello Stato e degli enti locali, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela di coloro che operano nella piena e completa osservanza della legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse da chi svolge “attività in nero”.