Calcio promozione girone A 13^ Giornata

Big match Angizia Luco-Piano della Lente.

Nessuna gara anticipata a sabato

Tredicesima giornata nel girone A di Promozione con la capolista Castelnuovo ospite del Tossicia, mentre il big match di giornata vede di fronte l’Angizia Luco e il Piano della Lente. Nessun anticipo a sabato, tutte le gare domenica alle 14,30.

Angizia Luco-Piano della Lente sarà quindi il big match di giornata;

padroni di casa di mister Giordani che vogliono confermarsi maggiore antagonista della capolista, ma gli ospiti di mister Muscarà sono anch’essi in piena zona play off e non vogliono essere da meno.

Il Morro d’Oro ospita il Montorio 88;

altro scontro interessantissimo con i padroni di casa di mister Bizzarri e gli ospiti di mister Di Luigi entrambi vogliosi di rientrare in zona play off.

Il Mutignano ospita a Nuova Santegidiese;

padroni di casa di mister Di Renzo che dopo lo stop di domenica scorsa vogliono riprendere la marcia per allontanare i play out, ma anche gli ospiti di mister Nardini necessitano della vittoria per continuare a inseguire la vetta.

Il Pucetta ospita il Sant’Omero;

sia i padroni di casa di mister Giannini che gli ospiti di mister Calabrese non sono partiti benissimo ma si sono ripresi e vogliono continuare a risalire la classifica.

Il Real 3C Hatria ospita il Mosciano;

padroni di casa di mister Reitano che vogliono continuare a sognare e mantenere la posizione play off, ospiti di mister Zenobi alla ricerca di punti per allontanarsi dalla zona play out.

La Rosetana ospita il Tornimparte;

padroni di casa di mister Macera che cercano di riprendere la marcia per riavvicinare i play off, ospiti di mister Ciccozzi sempre più bisognosi di punti per risalire dall’ultimo posto.

Il San Gregorio ospita il Borgo Santa Maria;

padroni di casa di mister De Angelis che vogliono riagguantare la posizione play off, ospiti di mister Lalloni in cerca di punti per rafforzare la buona posizione.

Lo Sportland Celano ospita il Fontanelle;

padroni di casa di mister Petrini bisognosi di tornare a fare punti per uscire dalla zona play out, ospiti di mister Beni che vogliono continuare a risalire per riavvicinare i play off.

Infine il Tossicia ospita il Castelnuovo;

i padroni di casa di mister Di Giulio vogliono uscire dalla zona play out, ma gli ospiti di mister D’Isidoro vogliono provare a incrementare il loro vantaggio in vetta alla classifica. La gara si disputerà a Colledara.

Roseto, presentato il nuovo Distretto Sanitario di Base

Entro la fine del mandato del Sindaco Sabatino Di Girolamo partiranno i lavori per il nuovo Distretto Sanitario di Base il cui progetto rappresenta una dei punti qualificanti dell’amministrazione comunale.

Il cronoprogramma dei lavori, il valore dell’intervento, i canali di finanziamento e i servizi erogati nella struttura sono stati definiti nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto a cui hanno preso parte il Sindaco Sabatino Di Girolamo, l’Assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, il Direttore generale della Asl Roberto Fagnano, la direttrice sanitaria della Asl Maria Mattucci, e il Direttore del Cast (Coordinamento Assistenza sanitaria territoriale) Valerio Profeta e il nuovo direttore dell’attuale distretto sanitario di Roseto Giandomenico Pinto.

“Realizzare il distretto su un’area pubblica – ha dichiarato il sindaco Di Girolamo – ci ha con-sentito di accorciare notevolmente i tempi di questo progetto a cui teniamo particolarmente anche perché finora abbiamo i servizi sanitari quali il 118, il consultorio e il Dsb tutti decentrati tra loro. Con il nuovo distretto andremo a concentrare in un unico polo sanitario tutti i servizi dando una risposta alla vallata del Vomano, ma anche ai turisti visto che d’estate la popolazione triplica”.

L’operazione, come ha puntualizzato il sindaco, è stata resa possibile grazie anche alla stretta sinergia con la Asl di Teramo ma anche grazie alla filiera politica con la Regione Abruzzo grazie alla quale si stanno compiendo i progetti di riqualificazione del Pontile, la messa in sicurezza degli argini del Tordino, la cessione dello Iat al Comune e il riutilizzo dell’autoporto.

Alla conferenza stampa era presente il già deputato Tommaso Ginoble che questo progetto l’ha avuto a cuore e seguito sin dalla fase embrionale. “Qualche volta, e finalmente, la politica e le istituzioni fanno il loro dovere – ha dichiarato Ginoble -. I cinesi dicono che ogni cammino inizia con un piccolo passo e oggi questo passo è stato compiuto. Siamo orgogliosi di dare risposte a una comunità che sentiva questa esigenza da tempo. Sento spesso critiche all’amministrazione per non essere riu-scita a dimostrare quello che vale dopo due anni che abbiamo dovuto trascorrere a fare il recupero dei conti e delle finanze. L’atto di oggi a mio giudizio – ha concluso Ginoble – segna una svolta per Roseto che caratterizzerà anche le generazioni future. Da oggi di atti più o meno grandi ce ne saranno molti altri perchè Roseto merita questa importanza grazie alla sua vivacità economica, sociale e culturale”.

Il direttore generale della Asl Roberto Fagnano ha messo in evidenza come le vecchie strutture non sono più conformi dal punto di vista della sicurezza per cui il nuovo Dsb risponde sia a esigenze di sicurezza, ma anche alle necessità di sviluppo della medicina sul territorio. “La deospedalizzazione ci impone la necessità di un Dsb di qualità, e su Roseto in tal senso abbiamo investito molto aspettandoci un aumento del numero di prestazioni e verificando anche la disponibilità di una Residenza assistenziale sanitaria (Ras) e di una Residenza assistenziale protetta (Rap) di circa 40-60 posti”.

Si è detto molto orgoglioso anche l’assessore regionale alle Politiche della Salute Silvio Paolucci che politicamente ha lavorato molto per questo traguardo e si è detto soddisfatto del rispetto dei tempi con i quali è stato portato avanti l’indirizzo politico. “Peraltro questo intervento – ha dichiarato l’assessore – è importante per la Regione perché dal punto di vista dell’assistenza si proietta in un futuro di maggiore attenzione verso le persone fragili, gli anziani soli e i pazienti cronici o in condizioni di non autosufficienza. La Regione è stata brava a occupare questo spazio, prevedendo una residenzialità per anziani con titolarità pubblica in una fascia territoriale popolosa. Siamo stati dunque in grado di rispondere al fabbisogno con una operazione di grande respiro sotto il profilo della riqualificazione cittadina e sanitaria”.

La necessità di un nuovo distretto sanitario nasce sia dalla volontà di dotare la città di Roseto di una nuova struttura (in considerazione delle condizioni fatiscenti e inadeguate del vecchio presidio), ma anche dalla considerazione che l’assistenza medica attuale, in Italia, sta andando verso le strutture territoriali. Oggi, e sempre di più in futuro, ci si ricovera in ospedale solo per le emergenze e per la chirurgia programmata. Due terzi delle risorse economiche del Sistema sanitario sono a carico del territorio. Quindi, è strategicamente molto importante avere un Distretto come quello previsto dal piano sanitario regionale propriamente definito come “Distretto della costa”.

A fine settembre il Consiglio comunale di Roseto ha provveduto a deliberare la cessione di proprietà del vecchio distretto alla Asl di Teramo. Si è trattato di un passaggio propedeutico al perfezionamento amministrativo degli atti poiché – in virtù di una legislazione preliminare – il distretto sanitario di base era considerato catastalmente di proprietà del Comune di Roseto. Tuttavia per effetto di una successione di legge (la 502 del 92 che ha introdotto l’aziendalizzazione delle unità sanitarie locali) questa proprietà è passata alle Asl come una sorta di atto dovuto. Il Comune ha provveduto così a formalizzare anche questo passaggio catastale in modo da cedere l’attuale distretto alla Asl e arrivare infine a un accordo di programma per il nuovo distretto sanitario che nascerà a Roseto sud a Piazza Marco Polo, un’area pubblica adiacente al palazzetto dello sport, vicino la ferrovia, e in grado di intercettare tutto il bacino di utenza della Vallata del Vomano e Pineto.

Il nuovo Dsb di Roseto sarà una sorta di mini-ospedale di 4.250 metri quadrati e avrà un valore complessivo di 4 milioni e 800mila euro, la cui realizzazione- come hanno spiegato nel corso della conferenza stampa il direttore Roberto Fagnano e Valerio Profeta – avverrà parte con un finanziamento pubblico, parte attraverso risorse della Asl e attraverso il cofinanziamento derivante dall’utilizzo della vecchio Dsb che il comune ha ceduto all’azienda sanitaria e in parte attraverso un appalto privato misto a permuta. Il progetto prevede anche un’area verde attrezzata di 1200 metri quadrati e un parcheggio di 2.100 metri quadrati coperto da pannelli fotovoltaici per dare energia alle strutture. Il nuovo Dsb infatti si comporrà di un primo corpo anteriore di due piani contenenti le strutture distrettuali, e poliambulatori, e di un corpo posteriore di tre piani dove ci saranno la Ras e la Rap. L’area verde sarà compresa tra i due corpi e sarà fruibile in parte dal distretto, mentre una parte resterà ad uso esclusivo della Rsa la cui gestione è sotto responsabilità organizzativa della Asl, ma i cui servizi potranno essere affidati a privati.

Come puntualizzano i due consiglieri Celestino Salvatore e Adriano De Luca, che hanno seguito da vicino l’iter insieme al sindaco Sabatino Di Girolamo, si tratta di una struttura destinata a ricoveri a bassa intensità per pazienti anziani o post operatori dove la parte sanitaria è ridotta sostanzialmente alla sorveglianza del paziente. Inoltre, il Dsb conterrà il centro operativo del 118, le Uccp (Unità complesse di cure primarie) che sono associazioni di medici di base, le Ncp (Nuclei di cure primarie) e le Utap (Unità territoriale di assistenza primaria). Il polo sarà dotato di sportelli al pubblico (cassa, Cup, scelta e revoca medi-co, Punto unico di accesso), servizio Assistenza domiciliare integrata, Radiologia territoriale di primo livello, Fisioterapia e riabilitazione e uffici distrettuali. Infine, ma non per ultimo, il Dsb contiene anche la parte operativa dell’Aft (Aggregati funzionali territoriali) ovvero quei medici che organizzano il servizio sanitario di base, insieme al Distretto: dalle vaccinazioni alla medicina preventiva ai progetti di coordinamento ospedale – territorio.

Al Distretto Sanitario Di Base farà riferimento una popolazione di circa 200.000 (duecentomila) cittadini della fascia costiera appartenenti alla ASL di Teramo. La sua collocazione è stata definita nel Piano Sanitario Regionale che ha scelto Roseto, non solo perché è la città più grande della Provincia, ma perché è baricentrica rispetto al territorio che deve servire.

Roseto, 360 nuovi loculi nel cimitero entro il 2019

Il cimitero di Roseto verrà presto ampliato. Approvato dalla Giunta il progetto che prevede la costruzione di 360 nuovi loculi, su un totale di 900.

Verrà data quindi una risposta importante tenuto conto che la principale area cimiteriale cittadina ha una carenza di loculi che ha costretto i familiari di alcuni defunti a procedere con la tumulazione nei cimiteri delle frazioni. La realizzazione delle nuove cappelle verrà coperta con un mutuo di 500mila euro grazie alla Cassa Depositi e Prestiti a cui il Comune si è rivolto, nella speranza ovviamente di ottenere il finanziamento.

Il progetto esecutivo andrà in gara d’appalto entro primi mesi del prossimo anno. L’obiettivo del sindaco Di Girolamo e dell’assessore Tacchetti è quello di riconsegnare questo primo lotto entro il 2019.

“Si tratta questo di un intervento”, spiega il vice sindaco Simone Tacchetti, “che ha origine nel 2012, quando l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Enio Pavone mise in vendita i loculi su carta, ma senza realizzarli visto che i soldi incassati furono utilizzati per coprire la spesa corrente. Così su quell’intervento, quantificato in 2milioni e 74 mila euro, a noi è toccato finire di incassare 714mila euro per coprire somme già spese in passato, per di più ritrovandoci in piena emergenza loculi”.

Tacchetti ha sottolineato inoltre come l’attuale amministrazione si sia fatta quindi carico, tramite un mutuo, di dare una risposta alle tante persone che hanno già pagato i loculi mai realizzati.

Il tutto col paradosso che alcune di loro sono nel frattempo venute a mancare e il Comune è stato costretto anche ad anticipare quelle spese necessarie a concedere loculi temporanei nei cimiteri periferici visto che a Roseto centro non ce ne sono più. Con questo intervento ci sarà anche la possibilità di ricavare dei campi per la sepoltura a terra visto che nel cimitero centrale erano terminati anche quegli spazi.

“Tuttavia”, conclude Tacchetti, “per dare una sepoltura dignitosa ai defunti l’amministrazione per questa annualità ha dovuto rinunciare ad altre priorità come il piano asfalti. Si tratta questo di un obiettivo imprescindibile, che però ci siamo visti costretti a rimandare ai successivi esercizi”.

Gianluca Ginoble a Trieste per non dimenticare

Gialuca Ginoble insieme ai suoi amici del gruppo “Il Volo ha cantato l’Inno di Mameli in occasione della commemorazione dei caduti del 4 novembre nella città di Trieste. 

Il rosetano Gianluca Ginoble, con gli amici de Il Volo Ignazio Boschetto e Piero Barone hanno così concluso la cerimonia alla quale ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non ha dimenticato le vittime del maltempo di questi ultimi giorni, ringraziando anche l’impegno delle forze armate.

I tre artisti de Il Volo hanno arricchito la manifestazione, intonando l’Inno di Mameli a conclusione dei discorsi dei presenti che hanno rimarcato l’importanza della giornata dedicata ai Caduti in Guerra, con la scelta di celebrare l’anniversario al Sacrario di Redipuglia e piazza dell’Unità d’Italia a Trieste.

7 Giorni Roseto N. 43 del 18 novembre 2018

Conferita Croce di Bronzo a vigile del fuoco.
Roseto, 360 nuovi loculi entro il 2019.
Roseto, la raccolta differenziata a scuola.
Roseto, movida sicura o saranno istituite zone Daspo.
Leggi anche il numero 42 SPECIALE per non dimenticare 2018.
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7 Giorni Roseto N. 43 del 418 novembre 2018 nuovo

Roseto: presentazione libro dei caduti e decorati

Sabato 10 novembre all’interno della sala consigliare del municipio di Roseto degli Abruzzi si sarà la presentazione del volume dedicato ai caduti e decorati rosetani  delle due guerre mondiali.

Il volume è il frutto di otto anni di ricerche effettuate dagli autori in vari archivi, e da consultazioni di libri, comparando nomi, luoghi e date, oltre che direttamente dalle testimonianze di parenti dei tanti soldati, contattati dai due ricercatori.

Il libro dal titolo “Roseto degli Abruzzi. Caduti e decorati della Prima e Seconda Guerrra Mondiale”.” è formato da 160 pagine e al suo interno troviamo 4 capitoli e ben 10 parti.

Gli autori del volume sono Emidio D’Ilario, presidente del Circolo Filatelico Numismatico Rosetano e il giornalista e scrittore Luciano Di Giulio che insieme hanno ripercorso le due guerre e contribuito alla ricerca di tanti soldati dimenticati.

Il libro esce in occasione delle commemorazioni dei 100 anni della prima guerra mondiale (1918-2018) che si stanno svolgendo in tutta Italia,

Il sindaco nel suo saluto ai cittadini nel libro ha scritto: “Emidio D’Ilario e Luciano Di Giulio, appassionati collezionisti e studiosi di filatelia, hanno dato alle stampe un lavoro encomiabile per diversi motivi. Hanno ricostruito alcune pagine fra le più difficili dei due conflitti mondiali. Il volume fa conoscere Roseto più da vicino, nel suo farsi storico, rappresentato da uomini, che forse non hanno avuto voce, ma che non devono rimanere solo nomi sulla pietra”.

Vogliamo rimarcare “ad alta voce” che il libro ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Presidenza dei Consiglio dei Ministri a poter utilizzare il logo ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima guerra mondiale.

E la prima volta che una pubblicazione di Roseto degli Abruzzi (dal 1860 a oggi) ottiene questa importante e gratificante autorizzazione da parte del Consiglio dei Ministri.

Ritrovato dai due autori lo stendardo ufficiale della sezione di Roseto degli Abruzzi dell’Istituto del Nastro Azzurro, che si credeva perduto ormai danni e oggi rimesso a nuovo sarà presente nel convegno e alla manifestazione.

Per questo motivo e anche grazie al suo archivio nazionale dove D’Ilario e Di Giulio hanno attinto le motivazioni delle decorazioni ai caduti rosetani, che invitato, sarà presente al convegno un rappresentante di Roma dell’Istituto, il luogotenente Domenico Caccia che illustrerà gli scopi e i valori principale dell’Istituto del Nastro Azzurro

L’autore Emidio D’Ilario a proposito del volume dice: “Un libro voluto per non dimenticare i nomi dei tanti soldati che hanno immolato la propria vita per la Patria e la libertà.

Il libro è stato scritto per questo motivo, per dare il meritato e giusto riconoscimento ai giovani soldati che sono caduti nell’adempimento del dovere, e che hanno tutto il diritto di essere ricordati per l’eternità.

Uno dei relatori del convegno è don Cesare Faiazza, attuale vicario generale della Famiglia dei Discepoli, chiamato personalmente dagli autori del libro, che lo hanno voluto da Roma come ospite alla manifestazione rosetana, chiedendogli di illustrare ai presenti le finalità del sodalizio di cui fa parte.

Il giornalista e autore Luciano Di Giulio ha scritto nell’introduzione: “Con questo libro vogliamo mettere nero su bianco il lungo lavoro di ricerca e di comparazione di nomi, date e avvenimenti che ripercorrono i due conflitti mondiali avuti in Italia, e che hanno coinvolto tantissimi giovani del nostro territorio. Fino a oggi non esisteva un libro, così completo, che raccogliesse i nomi dei soldati paganesi e rosetani caduti e di quelli decorati sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.

Durante la giornata di sabato, all’interno del municipio di Roseto, sarà attivo e funzionante un ufficio distaccato delle Poste Italiane, con propri dirigenti e dipendenti che obliterà tutta la posta in partenza con un apposito annullo filatelico creato e proposto dalla segreteria della manifestazione “Per non dimenticare” e approvato e realizzato dalle Poste Italiane.

 

Il prof Elso Simone Serpentini che ha curato la prefazione del volume ha scritto: “Il lettore sfoglierà queste pagine con curiosità, ma soprattutto con rispetto, dovuto alla memoria di chi è caduto sui campi di battaglia o su un letto di ospedale militare, sotto il piombo di un nemico affrontato in campo aperto o in un’imboscata, per i postumi di una grave ferita o di una malattia mortale contratta in trincea.

L’organizzazione per meglio valorizzare l’evento ha fatto stampare due cartoline ricordo illustrate a tema che saranno distribuite durante la manifestazione e il convegno.

La presentazione del volume si svolgerà nell’ambito della settima edizione della manifestazione “Per non dimenticare 2018”, durante il convegno “Caduti e decorati rosetani della prima e seconda guerra mondiale.

Durante la giornata di sabato 10 novembre, dedicata al convegno, nella sala del consiglio del municipio sono state allestite alcune mostre a tema sui caduti, decorati, la prima e seconda guerra, Gabriele D’Annunzio, Tommaso Cascella, Croce Rossa Italiana, filatelia e guerra, Cefalonia 1943 e altre tematiche, che resteranno aperte fino a sabato 17 novembre, con visita gratuita.

Alla manifestazione sono stati invitati le varie associazioni d’arme e combattentistiche e i vari rappresentanti delle forze armate e di polizia provinciali e regionali.

Invitata come relatore al convegno la direttrice dell’Archivio di Stato dei Teramo, la dott.ssa Carmela Di Giovannantonio, che nel suo intervento illustrerà le finalità e il valore territoriale degli Archivi di Stato di Pescara e di Teramo, da lei diretti e la loro importanza culturale per non dimenticare nessun soldato caduto nelle due guerre.

Nel convegno si sabato 10 novembre, con inizio alle ore 9,30, oltre alla presentazione del volume ci saranno interventi del dott. Luca Angeli e del prof. Elso Simone Serpentini che illustreranno rispettivamente la prima e seconda guerra mondiale, e ci saranno ricordi particolari con nomi e luoghi dei combattimenti.

Angeli nel suo intervento illustrerà in particolare e per la prima volta in un convegno a Roseto degli Abruzzi alcuni nomi di soldati di Montepagano che hanno combattuto con la divisa americana.

Invitato alla manifestazione il dott. Mario De Bonis che reciterà una preghiera per i caduti.

Modera il convegno il giornalista Walter De Berardinis.

Subito dopo la presentazione del volume saranno consegnati ai parenti dei caduti degli attestati di partecipazione, e saranno altresì consegnati alcuni attestati alla memoria dei soldati rosetani decorati.

Anastasia Di Giulio

De Bonis: la poesia da Roseto degli Abruzzi a Napoli

De Bonis: la poesia da Roseto degli Abruzzi a Napoli grazie alla mostra “I De Filippo il mestiere in scena”.

Mario De Bonis presente nella bellissima e unica location di Castel dell’Ovo a Napoli, invitato per assistere a “I De Filippo, il mestiere in scena” una mostra dedicata a Eduardo, Titina e Peppino.
La mostra partenopea ripercorre la storia di questa grande famiglia teatrale, che si svolgerà per cinque mesi, dal 28 ottobre 2018 fino al 24 marzo 2019, nelle storiche sale dell’intero Castel dell’Ovo.

In mostra lettere, costumi di scena, foto, video, copioni e manoscritti e materiale inedito, locandine conservati in archivi privati, in istituti e soprattutto nel fondo degli eredi Eduardo De Filippo, partendo dal capostipite Eduardo Scarpetta, il più importante attore ed autore del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Il pubblico incontrerà Eduardo attraverso i suoi film, le sue poesie e le sue canzoni.

La mostra monumentale, è voluta dalla famiglia De Filippo e promossa dal Comune di Napoli (Assessorato alla Cultura e al Turismo), curata da Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R. a cui si deve anche la produzione e si propone come un dialogo continuo tra i De Filippo ed il pubblico, nel rispetto del quale questa grande famiglia ha sempre lavorato e donato ogni giorno il suo mestiere.

Anche se non è possibile contenere in una mostra la storia di questa grande famiglia teatrale, l’esposizione “i De Filippo, il mestiere in scena” vuole essere una sorta di lanterna che il visitatore prenderà nelle mani per illuminare il variegato affascinante viaggio nel mondo “defilippiano”.

Un viaggio magico intrapreso, partendo da Napoli fucina di idee e di esperienze, che diventa ben presto metafora di un universo che travalica il tempo, oltre lo spazio e svela una umanità a volte disperata a volte attonita nella sua quotidiana lotta per la sopravvivenza fisica e morale.

Perché come scriveva Eduardo: “Puoi fare teatro se tu sei teatro perché il teatro nasce dal teatro…l’albero è uno, e i frutti sono pochi”.

Attraverso materiale inedito, lettere, foto, video, oggetti e centinaia di costumi, locandine, manifesti, copioni manoscritti e dattiloscritti, conservati in archivi privati, in istituti e soprattutto nel fondo degli eredi Eduardo De Filippo, partendo dal capostipite Scarpetta, incontreremo Eduardo anche nei film, nelle sue poesie, nelle sue canzoni… vivremo la sua forza, il suo rigore, la considerazione per il teatro e per il pubblico che lo portarono a non fermarsi nemmeno quando la vita fu terribilmente dura con lui.

Ritroveremo Luca, la sua lezione di umiltà nel seguire gli insegnamenti di Eduardo per poi diventare attore a tutto tondo, proiettato in una dimensione europea nell’arte della recita, della pausa e della controscena, senza mai dimenticare la lezione della tradizione da cui parte e che esplora con la sua Compagnia, con incursioni nel teatro di suo padre messo in scena negli anni, fino alle regie di un altro grande punto di riferimento artistico: Francesco Rosi.

L’esposizione è stata presentata nel corso di una conferenza nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, sono intervenuti: Luigi de Magistris (Sindaco di Napoli), Nino Daniele (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Carolina Rosi i(curatrice della mostra), Tommaso De Filippo (curatore della mostra) e Alessandro Nicosia (curatore e organizzatore della mostra).

“Ogni ragazzo che incontrerà la famiglia De Filippo avrà più ragioni per intraprendere la strada della bellezza, della cultura, della rinascita e non quella della narcotizzazione delle coscienze”.
Questo l’auspicio del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che, nel ricordare il lavoro di Eduardo con i ragazzi dell’istituto Filangieri e poi quello del figlio Luca con i giovani di Nisida, ha affermato: “Anche dopo la morte, attraverso la loro arte potranno salvare giovani ed essere con noi cacciatori di talenti”.

De Magistris ha parlato dell’esposizione come “della più grande mostra mai realizzata sulla famiglia De Filippo”.
“Dopo la mostra su Totò – ha concluso – ora Napoli ricorda i De Filippo a dimostrazione che nel momento storico più difficile dal punto di vista economico e finanziario la città continua a puntare sulla cultura come arma principale di riscatto di un popolo”.

““Questa mostra era un sogno fortemente voluto – ha detto Carolina Rosi – che è diventato realtà e con cui vogliamo raccontare, soprattutto ai giovani che non li conosceranno, chi erano i De Filippo, una famiglia che ha calcato palcoscenici e lasciato scritti che raccontano il nostro Paese. Come Totò – ha aggiunto – i De Filippo sono di tutti e pertanto con la mostra abbiamo voluto che i napoletani e tutti coloro che verranno possano accarezzare oggetti, segreti, tesori che potevamo accarezzare soltanto noi. E’ un regalo alla città”.

Su una superficie di 1800 metri quadri, esposte scenografie originali, oltre 70 costumi originali e oggetti di scena, foto, video, manoscritti e dattiloscritti, manifesti, locandine, copioni.

Un lavoro di ricerca e di recupero portato avanti in oltre un anno da Tommaso De Filippo, figlio di Luca, che ha parlato di questo lavoro come “di un percorso importante ed emozionante che mi ha dato la possibilità di scoprire aspetti di famiglia che non conoscevo e che mi ha dato l’opportunità di riavviare rapporti con familiari di cui si erano un po’ perse le tracce”.

Da De Filippo è stato espresso l’auspicio che “in questa mostra le famiglie composte da figli, genitori e nonni possano venire a scoprire la storia di figli, genitori e nonni di una famiglia teatrale”.

L’esposizione è divisa in più sezioni tra cui una dedicata alle poesia, una al cinema, una, quella più ampia, naturalmente al teatro e alla commedia e una al rapporto con l’estero.

Crediamo sia stato questa sezione appunto “la poesia” il legame che congiunge l’arte dei De Filippo alla poesia delle opere del grande Eduardo, recitate in tutto il mondo, dal presidente dell’Associazione “Dal Vesuvio al Gran Sasso”, il dott. Mario De Bonis, che ha fatto pervenire a Roseto degli Abruzzo un invito personale da parte del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che unitamente all’assessore alla cultura e al turismo Nino Daniele, insieme alla famiglia de Filippo, hanno personalmente voluto De Bonis presente alla mostra “I De Filippo il mestiere in scena”.

“Eduardo – ha ricordato Alessandro Nicosia – è tradotto in 47 Paesi nel mondo e visto il grande interesse delle istituzioni centrali speriamo che l’esposizione possa girare il mondo. L’obiettivo è rappresentare al meglio la famiglia De Filippo, Napoli e il teatro napoletano”.

Nel bookshop allestito a Castel dell’Ovo saranno in vendita manufatti in ceramica realizzati dai ragazzi di Nisida con cui lavora la Fondazione Eduardo De Filippo e il ricavato sarà destinato alle attività laboratoriali dell’istituto di pena minorile. Alla presentazione ha partecipato anche l’assessore alla Cultura, Nino Daniele, che l’ha definita “il più grande omaggio di Napoli ai De Filippo”.

Appello del sindaco Di Girolamo sul caso viadotti

“Gli appelli e i timori di ripercussioni negative sul turismo da parte delle associazioni di categoria in relazione alle condizioni di pericolo dei viadotti abruzzesi, così come rappresentate dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, non possono cadere nel vuoto”.

Così il Sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo prende posizione sul tema dopo aver colto l’apprensione degli operatori del settore che temono fortemente ripercussioni negative sulle presenze a causa della ribalta mediatica sullo stato dei collegamenti abruzzesi con la capitale.

“Da sindaco – continua – della seconda città più grande della provincia di Teramo, peraltro a spiccata vocazione turistica come Roseto, non posso non condividere le preoccupazioni degli operatori e di Assoturismo Confesercenti circa l’immagine negativa che viene restituita delle nostre infrastrutture su cui certamente vanno fatti sforzi più incisivi per la messa in sicurezza. Dopo il terremoto, le nevicate, e le indagini scattate in seguito ai casi di inquinamento dell’acqua del Gran Sasso, di certo gli operatori non possono fronteggiare da soli una ribalta mediatica che può danneggiare il nostro comparto turistico. Peraltro, lo dico da sindaco che per primo ha introdotto in questa provincia l’imposta di soggiorno con la ferma intenzione di destinare gli introiti a investimenti sul turismo. Tuttavia, son ben conscio che se da un lato si chiedono sacrifici agli operatori – come la mia amministrazione ha ritenuto giusto fare per contribuire a sostenere un settore vitale per la nostra provincia – dall’altro come istituzioni abbiamo anche il dovere non lasciare soli gli imprenditori del turismo alle prese con le calamità naturali e con le sciagure che riverberano i loro effetti anche in casa nostra come quella del ponte di Genova. Confesercenti Assoturismo chiede un tavolo tecnico e politico per studiare azioni di marketing e di contrasto alle ripercussioni d’immagine che stanno penalizzando il territorio. Ebbene Roseto – e come spero anche altri – sarà dalla loro parte. È per questo che chiedo ai colleghi sindaci della costa di unirsi a me e di sostenere le associazioni di categoria, i piccoli imprenditori e gli operatori tutti, per le future azioni che verranno messe in campo a tutela del comparto turistico”.

“Uno sforzo istituzionale corale – continua – a supporto di questa battaglia credo sia doveroso per un settore che tanto restituisce in termini economici e produttivi alle nostre comunità. È per questo che chiedo anche al sindaco del capoluogo Gianguido D’Alberto di dare forza e collegialità a queste rivendicazioni con il suo contributo istituzionale, così come chiedo un impegno in tal senso a entrambi i candidati alla presidenza della Provincia di Teramo. Del resto, sono certo che i sindaci Giuseppe D’Alonzo e Diego Di Bonaventura, come appassionati e autorevoli esponenti delle aree interne del teramano, abbiano ben chiaro quanto possa essere importante una battaglia istituzionale fatta per evitare di tagliare fuori Teramo e le sue comunità dai percorsi turistici e dai collegamenti con la capitale. Sono certo di potermi affidare alla loro sensibilità istituzionale per evitare che una campagna politica condotta sulla sicurezza delle infrastrutture, certamente indispensabile e condizione basilare, non debba ritorcersi contro gli sforzi già immani che fanno i nostri operatori per tenere alta la bandiera dell’Abruzzo, del nostro mare, e delle nostre montagne che proprio nei visitatori laziali vedono una bella fetta di presenze”.

“Sono certo che i colleghi sindaci vogliano rispondere insieme a me a questo a appello e rendersi disponibili sin da subito per sostenere le battaglie a cui i nostri operatori, rappresentati validamente dalle associazioni di riferimento, saranno chiamati nei prossimi mesi”, conclude Di Girolamo.